L'ha promesso al Cavaliere, più navigato di lui, nella navigazione in palude; gli ha promesso che tutto si chiarirà. Chi? Galàn. Galàn, chi?
Galàn, presidente della 'Commissione cultura' del Senato. E giù la prima risata.
Galàn chiamato da Silvio a costituire un cartello di nomi in grado di dare lustro e rilevanza culturale a Forza Italia. Giù la seconda risata. Per intenderci, Galàn cacciatore di cervelli ed intellettuali.
Galàn ministro dell'agricoltura, e poi ministro della cultura, dalle stalle ( più redditizie) alle stelle ( più oziose), protettore di quel bibliofilo che stava pian piano svuotando gli scaffali della Girolamini di Napoli- glielo aveva raccomandato Dell'Utri. Lo stesso Galàn che s'era fatto sentire a proposito del Festival del Cinema di Roma: perchè due festival concorrenti e così vicini? togliamo quello di Roma; no questo teniamolo, via l'altro, sul quale non contava più nulla, da quando non era più governatore del Veneto. Al ministero c'è rimasto abbastanza poco per altri exploit. Della cultura non poteva occuparsi a tempo pieno, quel ministero non era alla sua altezza e, perciò, ha ripiegato, anzi continuato, sul fronte 'mazzette', più impegnativo, sì, ma anche più rediditizio: ogni giorno ha dovuto ricordare ai suoi benefattori/beneficiari che lui, non più governatore, era ncora ministro, e perciò ancora influente. E siamo alla terza di risata, la più sonora.
Nella storia della disgrazia di Galàn, oltre la solita segretaria infedele - che s'è associata con quella di Scaiola per una futura fondazione, senza scopo di lucro, per consolare politici in galera - c'è anche l'antica passione degli italiani per la casa. Lui ne ha comprata una in Veneto, nella campagna padovana, una villetta malmessa, poco più di un rudere con i soldi della liquidazione di Publitalia, 900 milioni di lire - Galàn era un dipendente di Berlusconi, a tutti gli effetti, da dirigente Publitalia ed anche, di conseguenza, da senatore, governatore e ministro - e che lui, domenica dopo domenica, in anni e anni, smessi i panni del governatore, senatore e ministro e vestiti quelli del muratore, imbianchino, elettricista, idraulico, giardiniere ha rimesso a nuovo, comprando tutti i materiali dal Consorzio Venezia, per il cui acquisto aveva contratto un mutuo con Mazzacurati, di oltre 1,5 milioni di Euro, che sta ancora pagando con qualche soldo che nelle vacanze si guadagnava, andando a fare il guardiano notturno del Mose, e badando che nessun altro ladrone si avvicinasse alle dighe mobili per rubare acciaio.
Ora, per questo lavoro, ma solo per questo, dovranno trovare un altro guardiano notturno, perchè lui le notti, prossimamente, potrebbe passarle altrove.
Doge Galàn, questo è solo l'inizio.
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