Tra breve, nel borgo di Sutri, Dario Franceschini e Michela Di Biase si uniranno in matrimonio, con rito civile, essendo il ministro reduce da un precedente matrimonio naufragato. Auguri agli sposi.
Adesso però con il rimpasto in giunta al Comune di Roma, l'affaire sentimentale Franceschini-Di Biase potrebbe complicarsi nel senso che Marino, per riconoscenza nei confronti della Di Biase, che come presidente della Commissione cultura del Campidoglio sembra spendersi con professionalità, potrebbe nominarla Assessore alla cultura, incarico al quale era già candidata quando le fu preferita la Barca, ed anche perchè altra scelta femminile- come va dicendo che sarà- non pare goda di grandi chances. Ci riferiamo alla Marinelli, già dirigente dell'assessorato capitolino alla cultura, ai tempi di Veltroni il quale, la premiò prima della sua dipartita dal Campidoglio, con la direzione dell?Argentina, ora finita in altre mani. La Marinelli, di scuola e protezione veltroniana, difficilmente potrebbe tornare in campo. Ed altri nomi, sempre di donne - perchè occorre rispettare le quote: fessi/e ed incapaci che siano non importa - non se ne fanno, a meno che Marino non tiri fuori dal suo cilindro bucato un altro nome strano . La Melandri o la Veaute non sembrano le candidate del sindaco. Dunque sarà la signora Di Biase-Franceschini ad occupare l'assessorato alla cultura, per nome e volontà del ministro della cultura. In nome della quale l'una e l'altro si sono piaciuti ed amati ed ora si sposano.
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