mercoledì 11 giugno 2014

Poi diranno: non sapevamo nulla!

Due giorni prima di lasciare, per pensione, il servizio presso il Conservatorio Casella - per la precisione il giorno 29 ottobre 2013 - ho inviato all'illustre direttore del medesimo istituto che di lì a due giorni si sarebbe ufficialmente insediato, la seguente lettera che ho fatto naturalmente protocollare. Il caso da me segnalato, in aperta evidente incompatibilità fra l'insegnamento in scuola pubblica  e gli incairichi esterni continuativi, non ha ricevuto nessuna risposta pratica, essendo l'interessato tuttora insegnante al Casella e direttore artistico non di una ma di due istituzioni.  Ma quello segnalato non è il solo caso. nell'ultimo numero di Music@ - anzi il penultimo, perchè l'ultimo l'illuminato direttore non ha consentito che venisse pubblicato - ho prodotto un elenco dei soggetti più in vista del panorama italiano che si trovano nella medesima conflittuale situazione, sancita da una legge statale, cosiddetta ' per combattere la corruzione  nel settore pubblico'.  Quando  qualche altro nodo verrà al pettine, diranno, come accade ogni volta che si scopre una irregolarità avallata dai dirigenti di amministrazioni pubbliche, che non sapevamo o che non si erano accorti. Ma la legge non ammette ignoranza. E che le cose stanno in questi termini, risulta anche dal fatto che nell'elenco degli incarichi consentiti dal Casella, non sono contemplati i casi che con la legge sono incompatibili. e m ripetiamo, quello segnalato, anche al Casella, non è l'unico caso. Intanto, noi ve lo abbiamo detto!


Al direttore del Casella                                           Roma, 29 ottobre 2013
Protocollata


"Essendo venuto a conoscenza delle peripezie, anche giudiziarie, che sta attraversando un nostro ex collega, per aver egli, nel corso dei suoi anni di insegnamento, avuto, parallelamente, incarichi artistici stabili, esterni al Conservatorio, i quali, vietati da sempre dalla legislazione vigente, la cosiddetta Legge ‘Brunetta’ ha reso, di recente, ancora più conflittuali e incompatibili con lo status di dipendente pubblico; e ricordandomi che Lei, egregio direttore, nelle sue lettere di autorizzazione all’esercizio di libere professioni artistiche, fa espresso riferimento alla condizione di ‘ saltuarietà’ ed ‘occasionalità’ degli stessi, mi sono deciso a segnalarle il caso di un mio collega esimio, prof. Guido Barbieri, al quale mi lega amicizia di lungo tempo, nel timore che anche egli, in seguito e a causa dei suoi incarichi artistici – meritatissimi, sia chiaro - uno dei quali a pochi metri dal Conservatorio, come direttore artistico della Società aquilana di concerti ‘Barattelli’, possa incorrere nelle medesime grane giudiziarie, senza contare quelle economiche ben più drammatiche, nelle quali è incorso il nostro ex collega.
E mi preme segnalarlo a lei, perché anche Lei ha precisi obblighi di legge che le impongono di autorizzare qualunque incarico, solo dopo aver “verificata l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi, che pregiudichino l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente” ( Legge n.190 del 6 nov. 2012); e , nel caso in cui lo autorizzasse, assumendosene la responsabilità, è tenuto a segnalarlo alle autorità competenti, indicando il compenso percepito dal suo dipendente per quell’incarico artistico esterno; in caso contrario, è chiamata a risponderne anche in solido, per la mancata osservanza da parte del suo dipendente, ed Ella medesima per l’omessa vigilanza, qualora contravvenisse alla regola.
Insomma anche Lei d’ora in avanti, ad inizio d’anno accademico - come le è stato ricordato da opportuna circolare del dott. Civello, direttore generale, ricevuta in data 28 febbraio 2013, (prot. N.1184) nella quale si fa riferimento proprio alla Legge n.190 del 6 nov. 2012- non può più non sapere. Un controllo che va effettuato ad ogni inizio di anno, a seguito di esplicita richiesta del dipendente, e prima di concedere qualunque autorizzazione. Fermo restando, infine, che la legge vieta a qualunque dipendente pubblico l’esercizio di qualunque attività ‘continuativa’ , concessa, di conseguenza, solo se ‘saltuaria ed occasionale’, come Lei, ogni volta, scrive testualmente nella sua autorizzazione, concessa a tutti i richiedenti, per l’esercizio di libera professione artistica, facendo riferimento alla legislazione vigente (art.508 comma 15 del D.L.vo 16 apr. 1994, n.297, D.L.vo n.165 del 2001 e successive modificazione ed integrazioni).
Potrebbero esserci, ancora nel nostro Conservatorio, anche altri casi di aperto ‘conflitto di interessi’ e di conseguente ‘patente illegalità’; a me premeva segnalarle quella del mio amico prof. Barbieri, al solo scopo di evitargli - come già le ho detto - noie giudiziarie ed economiche per gli incarichi artistici di cui è titolare. Per tali ragioni, imposte dalla vigente normativa, mi sono deciso a scriverle.

Cordiali saluti, Pietro Acquafredda

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