Sembra che con la Banca d'Italia, anche
dopo l'intervento di Mario Draghi, il governo si sia imposto,
considerando l'Istituto di vigilanza bancaria alla stregua degli
altri istituti di controllo e garanzia e perciò soggetti alla
rideterminazione dei compensi dei dirigenti. Anche per la Banca
d'Italia essi non devono comunque superare il compenso massimo
rappresentato da quello del Presidente della repubblica.
Ma per la stessa questione, si è
aperto un altro capitolo , quello dell'Avvocatura dello Stato, i cui
membri sono intorno alle 500 unità. Oltre allo stipendio annuo, che
raggiunge già il compenso del Presidente della Repubblica, a
ciascuno degli Avvocati chiamati a difendere lo Stato ogni volta che
viene convocato per rispondere nelle aule di un tribunale, viene
riconosciuto un ulteriore compenso che quindi porta il loro compenso
complessivo annuo al di sopra del limite determinato da quello del
Presidente della Repubblica. Il Governo non intende riconoscere ai
componenti la schiera dell'Avvocatura dello Stato il compenso
aggiuntivo. Anche loro vanteranno la necessità di riottenere tale
compenso aggiuntivo a garanzia della loro indipendenza?
Il colmo dei colmi, però, si è
raggiunto in un altro importante settore dell'organizzazione dello
Stato, quello che riunisce i giudici contabili, ovvero la Corte dei
Conti. S'è venuto a sapere , in questi giorni, che la Corte dei
Conti che giustamente va a spulciare le carte dei tutti gli enti
pubblici, per segnalare anomalie e sprechi, bene la corte dei Conti,
nello volgere tale ruolo moralizzatore e di giustizia, si rivela
spendacciona. Il suo bilancio annuo raggiunge infatti l'astronomica
cifra di 313 milioni di Euro. Insomma anche alla Corte dei Conti si
predica bene e si razzola male, come in tutti gli altri apparati
statali che costituiscono la cosiddetta casta, dove a nessuno importa
che il popolo 'soffre', loro continuano a spendere e spandere senza
ritegno. E poi, questa montagna di soldi per un'azione che il più
delle volte non va oltre la semplice segnalazione di anomalie
contabili che restano tali, dunque INUTILI.
Anche la Corte dei Conti avanzerà, a
giustificazione di tale faraonica spesa di gestione, la sua
indipendenza di giudizio, purtroppo anche questa spesso calpestata,
come dimostrano anche le recenti vicende giudiziarie riguardanti il
Mose, nelle quali è finito anche un giudice della Corte dei Conti?
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