Con un buon anticipo il San Carlo di Napoli ha annunciato la sua prossima stagione d'opera, di balletto e concertistica ( sinfonica e da camera). Fatti i conti, risulta che, tutto compreso, ci saranno poco più di cento 'alzate di sipario' come si dice, senza specificare che le serate di opera e balletto saranno in tutto 87: una ogni cinque giorni circa (4 e mezzo, per la precisione). Ricordiamo di aver letto, la stagione scorsa, che il San carlo aveva fatto qualcosa come 380 alzate di sipario, e, supponendo che un teatro aumenti da un anno all'altro la produzione, quest'anno ci sarà una riduzione notevole, oppure quella conta delle cosiddette alzate di sipario contiene qualcosa di malandrino, e che potrebbero aver contato, la stagione scorsa, anche le alzate di sipario che ogni giorno un teatro fa per i lavori di pulizia e controllo sicurezza? Temiamo che simili conteggi li facciano molti teatri quando annunciano, ad inizio di stagione, i futuri splendori. Ci viene in mente quel che succedeva decenni fa al Massimo di Palermo, con il teatro chiuso, ma superattivo. Attenersi per i teatri d'opera alle recite di opera e balletto sarebbe la regola aurea, contro la cui evidenza nessun artificio può esser usato. Un solo esempio, quando Fuortes si vanta di aver aumentato la produzione di Caracalla quest'anno, portando le recite d'opera da 9 a 16 dice il giusto, ma che aumento è per una stagione che dura quasi un mese e mezzo, mentre turisti stranieri a Roma ne arrivano tutti i giorni e sempre numerosi durante l'estate? Stessa affermazione aveva fatto a suo tempo per il Petruzzelli, dove la produzione, durante la sua gestione, era aumentata da 16 a 35 serate d'opera. Trentacinque, in un anno, e gli altri oltre trecento giorni che si faceva al Petruzzelli?
Berlusconi parlando della sua Francesca Pascale ha detto che lei, in questi tempi non proprio allegri della sua vita, è stata per lui come la 'Nona' di Beethoven, con evidente riferimento alla 'gioia' dell'ultimo movimento ( gioia o libertà?). La Pascale, che sembrava aver gradito, s'è poi sentita offesa, ricordando, lei napoletana verace, che ai tempi d'oro di Maradona, sui muri della capitale campana si leggeva 'Maradona è meglio di Beethoven'.
A proposito di sinfonie, ieri sera s'è inaugurata l'Opera di Firenze ( ma non è la prima inaugurazione, ed altre ancora ve ne saranno, almeno altre due o tre) e s'è inaugurata con un gala d'opera e balletto, trasmesso in diretta da Rai 5, con la solita coppia di presentatori di ambo i sessi, e in rappresentanza di quello femminile la graziosa Maria Concetta Mattei, che fa - e non è la prima volta - la parte della brava ma INUTILE E STUCCHEVOLE presentatrice, come quando ha più volte ribadito che i costumi delle 5 ballerine per 'La valse' di Ravel erano di Scervino, costumi rossi e di pizzo, ha detto con gli occhi suoi belli sgranati. Erano niente più che mini sottovesti con inserti di pizzo in alto, su coulotte rosse: le avrebbe potuto fare chiunque altro, o si potevano comprare, senza scomodare lo stilista tanto caro alla Mattei, in una di quelle catene di biancheria intima diffuse su tutto il nostro territorio. E' possibile che non si possa fare del buon giornalismo nelle serate di Rai 5 affidate ormai a coppia fissa, spesso in disaccordo per evidente superficialità di preparazione ed incompetenza ? Tornando al gala, non sarebbe stato meglio eseguire in apertura l'Incompiuta di Schubert, e rimandare il resto del programma alla vera inaugurazione?
A proposito, quando sarà?
Ancora un concerto celebrativo, a Milano, davanti ad un pubblico straripante. La Filarmonica della Scala, con Lang Lang solista, per l'Expo. Peccato che capita proprio in un momento - e non è il primo, in questi anni - in cui sull'Expo milanese dovrebbe calare un pietoso silenzio, essendo stati raggiunti i suoi vertici da mandati di cattura per mazzette.
Nessun commento:
Posta un commento