Forza Italia l'ha buttata lì, senza sapere ancora o forse anticipando quale esito avrà la pendenza fra il Consiglio di amministrazione della Scala e Pereira? Secondo Forza Italia, il sovrintendente più idoneo a ricoprire quel ruolo dopo Lissner è Cristiano Chiarot, la cui gestione della Fenice viene giustamente osannata da tutti e su tutti i media. Da quando si è insediato sulla poltrona più alta del teatro veneziano, le sorti dell'istituzione con il più alto valore aggiunto della città lagunare, ha i conti in ordine, presenta la programmazione più ricca tra le fondazioni liriche italiane, con più alzate di sipario effettive ( parliamo di recite d'opera, e non come vanno imbrogliando parecchie altre fondazioni che nel computo generale vi inseriscono anche le prove, i concertini e le visite scolastiche), ha un cartellone ricco di titoli ed anche assai variegato ; programma su un arco di tempo di tre stagioni, con notevoli vantaggi che ricadono anche sui cachet degli artisti ospiti, come è facile comprendere; ed è riuscito a proporre un calendario in cui i titoli talvolta si alternano a distanza ravvicinata, come nei fine settimana - un sistema che in certo modo sposa alla maniera di fare teatro d'opera italiano, l'altra più tipica dei teatri europei, il cosiddetto teatro di repertorio, che porta le recite d'opera , balletti e concerti sinfonici ad un numero quasi pari a quello dei teatri europei che sono aperti tutte le sere, estate compresa, quando La Fenicie aperta anche d'estate, trasferirà la sua produzione più spettacolare a Palazzo Ducale; e in molti altri siti storici per il Festival ' Lo spirito della musica di Venezia'. Un sovrintendente così quale dei sindaci presidenti di fondazioni liriche non lo vorrebbe a capo del suo teatro? Ecco perché, come già accaduto alle prime voci della partenza di Lissner per Parigi, quando uno dei più quotati candidati alla successore di Lissner fu proprio Chiarot; ora che lo scandalo Salisburgo/Scala, di cui sarebbe stato artefice Pereira, mette in discussione il ruolo del futuro sovrintendente della Scala, torna il nome di Chiarot.
Se Pereira sarà confermato, nonostante tutto - anche se noi, nonostante la distanza anche geografica dalle cose milanesi, pensiamo che non è del tutto chiara la faccenda che lo riguarda, come non è chiaro il ruolo 'pilatesco' di Lissner, ribadito attraverso un comunicato dal responsabile stampa del teatro, e neanche ciò che il consiglio di amministrazione, che lo ha voluto fin d'ora a Milano, può imputargli se si è mosso in tempo per la futura programmazione - non sarà un male per la Scala, che altrimenti ripiomberebbe in un mare di candidature e veti, alla viglia di appuntamenti importanti per la città di Milano e per il suo importante teatro d'opera ( il Piccolo Teatro, guidato da Escoabr, giustamente, ne ha approfittato, e battendo sul tempo La Scala, ha già annunciato il suo ricco e variegato programma per il 2015, con un occhio all'Expo).
E allora perchè Forza Italia, rappresentata nel CDA della Scala dal vicepresidente, Bruno Ermolli, eminenza grigia di tutto ciò che accade sulla piazza milanese, fa il nome di Chiarot? Perchè se dovesse Pereira essere licenziato, con strascichi legali facilmente immaginabili, si vuole avere una carta vincente da giocare,immediatamente come Cristiano Chiarot.
C'è però da domandarsi se Chiarot, eventualmente, accetterebbe. Perchè no? La gestione di un teatro egli conosce come nessun altro, avendo lavorato alla Fenice, che è teatro di storica importanza, non secondo alla Scala, per molti anni, con diversi incarichi di responsabilità direttive. E se invece dovesse decidere di restare nel suo teatro ancora? Tranquilli, il suo nome sarà fatto nuovamente alla fine del mandato di Pereira; del resto Chiarot è ancora giovane e chiudere la sua carriera di manager alla Scala è sana e naturale aspirazione.
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