Dopo due anni di sospensione torna, d'estate, il FestilVA( Villa Adriana) di Tivoli e torna nelle mani rassicuranti ed organizzate di Musica per Roma, che sono mani sante rispetto a quelle in cui era stato praticamente buttato in precedenza, senza che nessuno si alzasse a gridare allo scandalo di uno dei più grandi monumenti, profanato da una programmazione un pò troppo personale, raffazzonata, paesana, sottoposta a cambiamenti anche all'ultimo minuto. Adesso questo non accadrà più. E forse la ragione per cui tre anni fa ed ora si ricorre alla collaudata macchina da guerra di Musica per Roma è proprio questa, oltre naturalmente alla appartenenza politica; non dimentichiamola. Musica per Roma assicura organizzazione. Certo, però , propone la stessa minestra della sede centrale. Basta andare a vedere la programmazione invernale o quella estiva precedente e presente, per trovarvi le stesse facce - sia chiaro, tutte presentabili e degne di essere riviste - anche a Tivoli. In pratica Musica per Roma non fa che allargare la tournée dei cavalli della sua scuderia. Si dirà che questo - forse - promette sconti sui costi degli artisti e delle produzioni, ma a quale prezzo? Al prezzo di vedere troppo le stesse facce, alcune anche decotte, e di restringere troppo il mercato degli spettacoli, affidandone la gestione a poche mani pigliatutto. E così la creatività, la fantasia, la diversità viene mortificata e calpestata.
Se si esamina il raggio di azione e di potere di Musica per Roma vengono fuori dati poco consolanti: Musica per Roma ha lo stesso amministratore delegato dell'Opera di Roma - Fuortes ha ammesso anche lui che trattasi di una situazione straordinaria che dovrà finire! - ; lo stesso amministratore gestisce anche il Festil VA di Tivoli; ha avuto in dono la gestione di 'Suona Italiano' in Francia, dagli stessi organizzatori di 'Suona Francese' in Italia, che sono poi gli stessi, cioè a dire Oscar Pizzo che gestisce il francese e l'italiano, per conto di Musica per Roma, sotto l'egida dell'Ambasciata di Francia a Roma e che fa anche 'Contemporanea' e che Fuortes aveva chiamato, come collaboratore, anche a Bari. Fino a qualche mese fa in questa morsa di potere c'era anche il Petruzzelli di Bari. Non è troppo?
Ma forse conviene non sottovalutare gli aspetti positivi di questa concentrazione di potere che fa incontrare i protagonisti più d'una volta a stagione. Come, ad esempio, il piccolo miracolo che questo FestilVA di Tivoli ha fatto facendo riconciliare, in seno a Musica per Roma, il Pizzo con Barbieri Guido, un tempo manovratori in tandem della rassegna 'Contemporanea' , ancora di Musica per Roma. Si vedrà a Tivoli, lo spettacolo da loro ideato, ma anche a Ravenna, al Festival Muti, e ai Cantieri dell'immaginario dell'Aquila - il festival fortemente voluto da Salvo Nastasi e reiterato con passione perchè lì incontrò, alla prima edizione, il suo amore, Giulia Minoli.
Barbieri, qui con Pizzo, firma uno spettacolo su un'altra sciagura umanitaria: la sua specialità di drammaturgo. Infatti nel suo recente passato si ricordano altrettali spettacoli sui migranti morti nel mediterraneo, sul primo incidente nucleare avvenuto anni fa negli Stati Uniti, sui bambini del Medio Oriente che fecero guerra con le pietre, mentre poi lodevolmente si incontravano riappacificati in una scuola, ed infine sulla sciagura del terremoto a L'Aquila. Evidentemente il dolore, che rende in palcoscenico, si addice a Barbieri.
Ci domanderete perchè abbiamo scritto Festil VA? Perchè ci colpiscono quelle due lettere maiuscole nel logo del festival che starebbero a dire che nel destino del celebre monumento di Tivoli, era scritto che ci sarebbe stato un Festival 'Villa Adriana' . Non resistiamo ad esprimere ammirazione ogni volta che c'è una esplosione di invenzione e fantasia, come in questo caso.
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