Cominciamo da quella sciocca, apparsa sul settimanale L'Espresso, a firma Riccardo Lenzi. Intervistato Gustavo Marchesi. Un nome, un mito, con la passione per la musica. Che ti fa l'intervistatore? Per tutta la lunga intervista non fa che chiedergli cose siffatte: quale piatto farebbe per l'Elisir d'amore? e lui risponde 'cappesante allo sgroppino? e per 'La forza del destino'? 'polpo vivo, annegato in cannonau', e via dicendo. Insomma tutte cose che non interessano a nessuno; ma solo a chi gliel'ha commissionata al giornale, credendo di fare cosa assai originale, ed invece è venuta fuori una cosa stupidissima. Avendo davanti una personalità come Marchesi, appassionato di musica, ma noto al grande pubblico per la cucina - detto banalmente - forse sarebbe stato più interessante chiedergli della musica, perchè - possiamo assicurare sia a Lenzi che al suo giornale - una persona intelligente che coltiva per passione un settore diverso da quello in cui si esercita professionalmente, ha molte cose interessanti a dire.
E poi c'è l'intervista tarocca, uscita sul Corriere, della quale non leggiamo bene la firma. Benchè su di essa qualche piccolissimo dubbio l'abbiamo ancora per alcune questioni, osiamo lanciarci in una ipotesi. Si tratterebbe di una intervista tarocca alla figlia di Bernstein in occasione dell'uscita della 'Bernstein Collection' discografica, presso la DG. La quale ha dichiarato che a tale uscita si accompagna un contributo della figlia del direttore, la nota produttrice Jamie; la quale verosimilmente ha scritto le cose che riporta il Corriere nella sua intervista tarocca, sul libretto che accompagna la pubblicazione discografica e che il giornale, in maniera truffaldina, riprende e ripropone come originale ed esclusiva, o quasi, non dicendo espressamente che tale intervista altro non è che la riproduzione di quella testimonianza filiale. Sarà forse per questa ragione che non leggiamo bene la firma dell'intervistatore.
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