Migliaia di persone sono oggi in piazza San Pietro in Vaticano per la Messa della domenica di Pasqua. Già dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe code di fedeli agli ingressi. La Messa è stata celebrata dal cardinale Angelo Comastri. In seguito Bergoglio, che già ieri, ha manifestato il desiderio di essere presente alla benedizione ‘Urbi et Orbi’ si è affacciato dalla Loggia centrale sulla piazza. In precedenza il Papa ha incontrato il vicepresidente Usa JD Vance a Santa Marta.
Il messaggio di Francesco dalla Loggia
Cari fratelli e sorelle buona Pasqua”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi dalla Loggia centrale di San Pietro. Bergoglio ha poi invitato “il maestro delle cerimonie” a leggere il messaggio pasquale. “Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo. Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini” si legge nel testo. “Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile. Dal Santo sepolcro, Chiesa della risurrezione, dove quest’anno la Pasqua è celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, s’irradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero” sottolinea ancora il Pontefice.
Papa: “A Gaza situazione ignobile, cessare fuoco e liberare ostaggi”
“Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace”. Così Papa Francesco nel messaggio pasquale letto dal maestro delle cerimonie. “Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria che, mentre quest’ultimo Paese sperimenta un passaggio delicato della sua storia, ambiscono alla stabilità e alla partecipazione alle sorti delle rispettive nazioni. Esorto tutta la Chiesa ad accompagnare con l’attenzione e con la preghiera i cristiani dell’amato Medio Oriente.Un pensiero speciale rivolgo anche al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie ‘prolungate’ del mondo a causa della guerra, e invito tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo”, ha aggiunto il Papa.
L’omelia del Papa durante la messa
“Con tanta emozione do lettura dell’omelia che Papa Francesco ha preparato per questo luminoso e intramontabile giorno di Pasqua”. Così il cardinale Angelo Comastri, prima della lettura dell’omelia di Papa Francesco per la Messa di Pasqua.
Papa: “Gesù non è statua da museo, cercarlo tra fratelli”
Il Papa, nell’omelia inviata per la domenica di Pasqua, esorta a “non stare fermi” e a “cercare Gesù”, che non è“un eroe del passato” e non va pensato “come una statua sistemata nella sala di un museo”. Gesù, sottolinea il Papa, è “presente ovunque, dimora in mezzo a noi, si nasconde e si rivela anche oggi nelle sorelle e nei fratelli che incontriamo lungo il cammino, nelle situazioni più anonime e imprevedibili della nostra vita”.
“La fede pasquale, che ci apre all’incontro con il Signore Risorto e ci dispone ad accoglierlo nella nostra vita, è tutt’altro che una sistemazione statica o un pacifico accomodarsi in qualche rassicurazione religiosa” continua il testo di Bergoglio. “La speranza più grande della nostra vita” è quella di “vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre” precisa il Pontefice “Il Giubileo ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità”.
Papa: “Giubileo rinnovi speranza di vita fragile aggrappati a Cristo”
“La speranza più grande della nostra vita” è quella di “vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre”. Lo scrive Papa Francesco nell’omelia della Messa della domenica di Pasqua, letta dal cardinale Angelo Comastri, che presiede la funzione. “Il Giubileo ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità”.
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