Che tutti abbiano, ciascuno nel suo piccolo me privato, il dovere di tentare ogni cosa per appianare divergenze, quando non inimicizie e, in caso di nazioni e popoli, anche di guerre di ogni tipo, è fuori di subbio.
E' bene ribadirlo a chi, avendo letto il nostro precedente post sulla 'non reale, piuttosto diplomatica' benedizione della von der Leyen alla Meloni, in viaggio verso Washington, ha pensato che avessimo ideologicamente e preventivamente negato alla Meloni il diritto/ dovere di andare a trattare con il folle presidente USA. No, lei come chiunque ne ha il diritto e noi certo non intendiamo negarglielo.
Desideravamo indirettamente mettere la stessa Meloni in guardia sulle sue credenziali. Va a mediare con il folle presidente per l'Europa? E' possibile dopo che il rappresentante UE è tornato da Washintgon a mani vuote? Chissà che il folle non voglia fare un regalo alla sua amica italiana. Ma può farlo a discapito dei suoi cittadini?
Va a trattare per l'Italia? Non potrebbe e, oltre tutto, non sarebbe neanche produttivo sotto ogni aspetto, e forse meschino, anche di fronte all'opinione pubblica europea.
Stasera alle 18, ora italiana, il grande momento. Gli occhi di tutta Europa saranno rivolti alla Casa Bianca, anche se, date le premesse e la follia nazionalista di Trump, la sua patologica volubilità ed instabilità, verrebbe da ammonire Giorgia con il dantesco:
'perdete ogni speranza, voi ch'entrate'
Non è certo l'inferno, ma poco ci manca.
Nessun commento:
Posta un commento