Tutti si attendevano che la Premier di ritorno dall'incontro con Trump portasse a casa 'il risultato', un qualche regalo. A conti fatti, si è visto che a offrire regali fra i due è stata piuttosto la piccola Meloni al grosso Trump. Lo ha rassicurato sull'aumento delle spese militari già nel 2025 (le armi le comprerà in buona parte da Trump), sull'acquisto del gas ed anche su altro che non ci è dato sapere al momento. Ideologicamente si è trovata in sintonia - e non poteva essere altrimenti, ambedue hanno bevuto lo stesso latte autoritario - con il folle presidente americano sulla immigrazione.
E Trump che cosa ha regalato o solo promesso di regalare a Meloni? Nulla oltre la manifestazione di simpatia, l'accoglienza calorosa, e l'apprezzamento per il suo governo.
E la promessa - attenti: Trump già oggi potrebbe cambiare idea - che con l'Europa il problema dei dazi (che resta il problema dei problemi, non toccato da Meloni per non irritare il presidente 'simpaticone') sarà sicuramente risolto, magari in un futuro non lontano, giacché ha accettato di venire in Italia e, nell'occasione, di incontrare i vertici della UE, che da sempre si son detti disponibili a trattare.
E poi? Poi basta.
Ieri sera , nel salotto di Lilli Gruber, il regista Guadagnino, del quale è appena arrivato nelle sale un film che certamente Trump non vedrà ( è già uscito da tempo negli USA, ed ha per soggetto l'omosessualità) ha così raccontato quell'incontro gioviale ed affettuoso alla Casa Bianca: è come una di quelle scene che si gira nelle riprese di un film, perchè sembra interessante, ma poi al momento del montaggio si taglia, perchè inutile e inservibile ai fini della narrazione.
Noi temiamo che sia proprio così, una volta sbiadite le immagini dello show davanti a tv e giornalisti.
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