mercoledì 30 aprile 2025

Orchestra Haydn. Presentata la stagione 2025-26: ' Musica d'Arte fur alle'

Presentata a Bolzano la nuova stagione della Fondazione Haydn.  23 appuntamenti tra opera e concerti sinfonici inaugurati il prossimo 30 settembre. 

Citando Giorgio Strehler in occasione del battesimo del Piccolo Teatro, la nuova stagione si intitola “Una musica d’Arte für alle” ossia per tutti, un invito d’ascolto alla comunità con una programmazione capace di attrarre, nella diversità, interessi e gusti molteplici.

 “Musica d’Arte non vuole suggerire una proposta elitaria ma, al contrario, offrire al pubblico la musica della grande tradizione, estranea all’effimero processo di mercificazione del sistema industriale. – così il direttore artistico Giorgio Battistelli – Il tema principale si articola in quattro sottotitoli, anelli di un’unica catena che si agganciano per affinità, contrasti e opposizioni verso una visione musicale pensata per un pubblico eterogeneo, capace di abbinare ai grandi capolavori della storia a opere rare e nuove creazioni.” 

Cartellone operistico

 7 novembre. L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti - nuovo allestimento coprodotto con il Maggio Musicale Fiorentino, regia di Roberto Catalano e  direzione musicale di Alessandro Bonato, direttore principale dell’Orchestra Haydn.

7 febbraio. Dittico: Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari e La notte di un nevrastenico di Nino Rota in una nuova produzione con la regia di Stefano Vizioli e la direzione di Giuseppe Grazioli. 

 27 marzo. Regia di Fabio Cherstich, artista residente , per un nuovo allestimento de L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini con la direzione di Alessandro Cadario. 

7 marzo. Lo stesso regista curerà anche il nuovo allestimento in prima italiana di Note to a Friend dell’americano David Lang, opera da camera per baritono e quartetto d’archi del 2023 su libretto dello stesso Lang da Ryūnosuke Akutagawa. 

Novità della stagione operistica sarà l’allestimento itinerante de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi nei mesi estivi, all’interno dei castelli, palazzi, caffè e giardini più suggestivi della regione Trentino-Alto Adige. 

Cartellone sinfonico.

Inaugurazione il 30 settembre con un concerto nel segno di Bach e Händel diretto da Ottavio Dantone, direttore musicale dell’Orchestra Haydn. 

Ancora Dantone sarà sul podio dell’orchestra il 28 ottobre per un programma consacrato al (neo)classicisimo con musiche di Haydn, Stravinskij e Prokof’ev. 

Ancora classicismo nel terzo concerto diretto da Dantone il 2 dicembre con la Sinfonia n. 1 di Méhul, la Sinfonia n. 2 di Beethoven precedute da Entr’acte di Caroline Shaw in prima italiana.

 Nel quarto concerto il 17 marzo Dantone si misurerà con Requies di Luciano Berio, le Sinfonie n. 93 e n. 97 di Joseph Haydn e Intermezzo op. 8 di Franz Schreker. 

Due i concerti diretti dal direttore ospite principale Thomas Dausgaard a coronamento del triennio alla Haydn:

il 14 aprile  laSinfonia n. 2 di Johan Svendsen e la Sinfonia n. 4 di Johannes Brahms; 

il 21 aprile Helios di Carl Nielsen, la prima italiana del Concerto per violino e orchestra n. 1 di Niels Viggo Bentzon con il solista Johan Dalene e la Sinfonia n. 1 di Johannes Brahms. 

Il 17 novembre una prima assoluta di Alessandro Meacci Gli ultimi giorni di Garibaldi, commissionata dalla Fondazione Haydn, accanto alla Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov con il solista Arsenii Moon sotto la direzione di Alessandro Bonato. 

Novità nel concerto del 17 febbraio con Púrpura. Concerto per viola e orchestra di Filippo Dal Corno (solista Timothy Ridout), co-commissionato da Fondazione Haydn e Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano: ed anche il Concert Românesc di György Ligeti e la Sinfonia n. 5 di Beethoven sotto la direzione di Vimbayi Kaziboni. 

Chiusura di stagione il 16 giugno con i Vier letzte Lieder di Richard Strauss interpretati dal soprano Hasmik Torosyan e la Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler con la direzione di Michele Mariotti. 



martedì 29 aprile 2025

Chailly alla Scala per tutto il 2026. E Daniele Gatti, candidato a sostituirlo, prima dell'arrivo di Ortombina alla Scala? ( da Milano Today)

 

Riccardo Chailly resta direttore della Scala fino a fine 2026

La decisione presa dal cda del teatro

Chailly (foto La Scala)

Sarà ancora Riccardo Chailly a ricoprire il ruolo di direttore musicale della Scala fino a tutto il 2026. Il nuovo sovrintendente, Fortunato Ortombina, dovrà poi scegliere il successore. Si allontana, secondo i bene informati, l'ipotesi di Daniele Gatti, finora in "pole position" grazie a una chiara indicazione in tal senso da parte del consiglio d'amministrazione, che nella recente riunione si è però occupato soprattutto dei conti del teatro.

La situazione economica è stata poi largamente illustrata dal sindaco Beppe Sala, che è anche presidente del cda. Secondo Sala, l'ultimo bilancio si è chiuso con un utile di circa 200mila euro, ma il sindaco ha posto l'accento sul fatto che il Comune non ha più fondi per ripristinare i "vecchi" investimenti pubblici sulla Scala, e dunque il compito di Ortombina sarà anche (e soprattutto) quello di trovare altri sponsor, in primo luogo per sostituire il Monte di Lombardia che non verserà più 3 milioni all'anno. Tra i consiglieri d'amministrazione anche l'ipotesi di studiare tournée che non vadano in pareggio ma in attivo.

La Prima del 2025

Tornando a Chailly, sarà dunque sua (e si sapeva già) la "firma" sulla Prima del 2025, che sarà "Lady Macbeth del Distretto di Mcensk" di Sostakovic. Nel 2026, si vedrà.




lunedì 28 aprile 2025

Impossibile da comprendere perchè Gasparri apra bocca per dire str... come nel caso degli inopportuni apprezzameneti della candidata del CS a Genova. Comunque meglio la 'caruccia' Salis di un mostro come Gasparri ( da Fanpage.it)

 

Elezioni Genova, Gasparri contro la candidata del csx Silvia Salis: “Carina ma non è concorso di bellezza”

La candidata del centrosinistra alle comunali a GenovaSilvia Salis, è "caruccia" ma le elezioni "non sono un concorso di bellezza". Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri va all'attacco della candidata progressista (appoggiata da Pd, M5s, Avs e Italia viva) che il prossimo 25 e 26 maggio sfiderà il nome individuato dal centrodestra per la carica di sindaco, Pietro Piciocchi.

Ieri a Genova, Forza Italia ha presentato i candidati al consiglio comunale che sosterranno la corsa di Piciocchi. La presentazione delle liste è stata un'occasione per lanciare una stoccata a Salis, già finita nel mirino di commenti e attacchi per via del suo aspetto.

"Non possiamo riconsegnare Genova a chi l’ha già rattristata e governata male. Non basta una bella faccia senza esperienza politica. La sinistra ha scelto una candidata senza storia e senza programma, mentre Piciocchi è un investimento sulla città", ha dichiarato il forzista. "La politica non si inventa, è un mestiere serio, e le elezioni non sono un concorso di bellezza", ha ribadito. La loro candidata è caruccia, ma sa niente di amministrazione: qui ci vogliono le infrastrutture e noi siamo gli unici che possiamo garantirle, dobbiamo eleggere il sindaco, la competenza è importante", ha ribadito.

Poi l'attacco al comico genovese, fondatore dei 5S, Beppe Grillo. "I grillini sono il peggio, la storia della sinistra posso anchre rispettarla, ma non se segue chi dice di no a tutto, se non si tratta di affari personali: il vostro concittadino genovese si è fatto dare la spiaggia di Bibbona a quattro soldi e già che c'era si faceva pure i viaggi in traghetto gratis", ha commentato.

Il candidato sindaco Piciocchi ha poi cercato di correggere il tiro rispetto alle dichiarazioni dell'azzurro. "Noi siamo quelli che credono che la politica sia una cosa seria, fatta di formazione, idee e programmi concreti, chi ama Genova sa che non bastano slogan vuoti", ha dichiarato.

Il commento di Gasparri non è comunque passato inosservato. "Silvia Salis ha un programma serio, vincerà in modo netto. Non potendo fermarla in nessun modo, la destra la aggredisce con argomenti imbarazzanti", ha commentato in una nota il leader di Italia Viva Matteo Renzi. "Ieri a Genova è arrivato Gasparri, di Forza Italia. E Forza Italia ha detto che il problema della Salis è che è una donna carina. Forza Italia, mi spiego? Il punto è semplice: la Salis è una donna intelligente e anche di bell’aspetto. E quando c’è una persona intelligente e di bell’aspetto, Gasparri immediatamente si sente escluso, lo capisco. Ma Forza Italia che attacca la candidata del centrosinistra per l’aspetto esteriore? Mi chiedo cosa avrebbe detto Berlusconi", ha detto ancora, sottolineando il cortocircuito del partito fondato dall'ex premier. "È un contrappasso dantesco: da Berlusconi a Gasparri. A Silvia Salis dico: non ragioniam di loro ma guarda e passa. Tra un mese tu diventerai sindaca di Genova e Gasparri invece resterà Gasparri. Spiace, per lui", ha concluso.

Il Conclave comincerà il 7 maggio (AGI)

 

Il Conclave comincerà il 7 maggio, anticipa la Reuters

 Il Conclave comincerà il 7 maggio. E' quanto rende noto la Reuters. Nei giorni scorsi la Santa Sede aveva comunicato che la Cappella Sistina da oggi è chiusa al pubblico "per le esigenze del Conclave". "Sono parimenti sospese tutte le visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis".

Commemorazione di Gramsci,: vietato l'ingresso nel cimitero alle bandiere rosse. Sono divisive, secondo la direttrice del Cimitero. Spieghi come sono, invece, le bandiere nere: inclusive? ( da Notizie.it)

 

Censura al Cimitero: Bandiere Rosse Vietate

Un atto di censura senza precedenti

Questa mattina, al Cimitero Acattolico di Roma, si è verificato un episodio che ha suscitato indignazione tra i partecipanti alla commemorazione dell’anniversario della morte di Antonio Gramsci. Per la prima volta in decenni di celebrazioni, è stato impedito l’ingresso delle bandiere rosse, simbolo di una memoria storica che ha sempre accompagnato il ricordo del grande pensatore e fondatore del Partito Comunista d’Italia. Giovanni Barbera, co-Segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista, ha denunciato questo atto come un grave attacco alla memoria storica.

Il colore rosso come simbolo divisivo

La direttrice del Cimitero ha giustificato il divieto affermando che il colore rosso sarebbe “divisivo”, rivelando una visione faziosa e inaccettabile della storia. Questo episodio richiama alla mente i tempi bui del maccartismo, quando l’anticomunismo si traduceva in censura e repressione. Oggi, in Italia, si tenta di negare il ruolo fondamentale che i comunisti hanno avuto nella liberazione dal nazifascismo e nella conquista della libertà e della democrazia. Negare la presenza dei simboli comunisti alla commemorazione di Gramsci è un atto di ignominia che merita la più dura condanna.

Protesta e resistenza attraverso la memoria

Alla fine della commemorazione, in segno di protesta e disobbedienza civile, i partecipanti hanno intonato l’Internazionale, mentre una rappresentante di Rifondazione Comunista ha esposto la bandiera del partito, deposta insieme a un mazzo di rose rosse sulla tomba di Gramsci. Questo gesto, semplice ma potente, riafferma che la memoria delle lotte popolari non può essere cancellata né svilita. Barbera ha sottolineato che difendere la verità su Gramsci significa difendere le radici stesse della libertà e della democrazia, un principio che deve essere tutelato contro chi cerca di cancellare la nostra memoria storica.

Bologna Festival. Venerdì 2 maggio Berliner diretti da Muti, al Paladozza

 

BERLINER PHILHARMONIKER / R. MUTI

Grandi Interpreti 2025

il 02/05/2025 alle ore 20:30
Paladozza
BOLOGNA (BO)
ITALIA

BERLINER PHILHARMONIKER / R. MUTI
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BIGLIETTI DISPONIBILI SU:

ONLINE