Qualche volta occorre avere il coraggio di dire pubblicamente : ci siamo sbagliati. Specie nel caso in cui si sono espresse, non importa se solo privatamente e al diretto interessato, perplessità sulle capacità di chicchessia - come nel caso dell'attuale direttore, confermato con una maggioranza che definire 'bulgara' non basta - a guidare un Conservatorio di musica, come quello aquilano, nel quale abbiamo insegnato per una trentina d'anni. Bene, ci siamo sbagliati. Ci duole doverlo ammettere, ma la realtà dei fatti ci impone di farlo.
In quel conservatorio a noi tanto caro, dall'avvento del nuovo direttore, alla fine del 2013 in coincidenza della nostra pensione, è cambiata l'atmosfera, trasformandolo nel migliore dei conservatori possibili. Peccato per noi che non abbiamo potuto constatarlo.
Ieri si sono svolte le votazioni, prima tornata, quando è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto per l'elezione del direttore. Il risultato, davvero sorprendente, che riflette con evidenza il clima di generale pacificazione e soddisfazione dei professori tutti, senza eccezione, dell'operato del direttore in carica, è stato il seguente. Su 112 aventi diritto hanno votato in 96, sedici in meno perciò; a favore del direttore in carica sono andati ben 82 voti( ben 22 in più della precedente elezione del 2013), 8 le schede nulle, 6 quelle bianche. Dunque riconfermato, al primo turno con votazione secca e senza neanche una voto contrario. Non sappiamo cosa fosse scritto nelle schede nulle: magari invece del suo nome, quello di Tarzan o Zorro o Superman. Chissà. Scherzi simili non sono neppure pensabili.
C'è anche da dire che i candidati per l'elezione a direttore nel prossimo triennio ( 2016-2019) erano in numero di uno, che era poi il direttore in carica, non essendoci stato nessun insegnante che abbia osato sfidare il più grande direttore che la storia dei direttori di conservatorio ricordi.
Noi, che ci eravamo ripromessi di non mettere piede nel nostro ex Conservatorio fino a quando non fosse andato via l'attuale direttore - per semplice ragione di indegnità nostra, si intende - dovremo attendere ancora un triennio per tornare a l'Aquila, sperando di trovarla ricostruita, e il Conservatorio senza il direttore, sul quale ci eravamo sbagliati su tutti i fronti. Nel frattempo invidiamo sinceramente tutti quelli che possono godere della sua direzione.
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