Fra qualche ora il tenore spagnolo Carreras apre la lunga serie di concerti e manifestazioni varie ospitati nella Cavea dell'Auditorium di Roma, per la rassegna 'Luglio suona bene' ma che in realtà inizia proprio oggi, a quasi trent'anni dalla grave malattia che colpì il tenore nel 1987 e dalla quale dopo un anno di calvario, ne uscì, quasi per miracolo, tornando a cantare, sebbene con alcune regole che egli stesso, oltre che i medici, si diede (evitare l'affaticamento prima regola).
Il tenore, che nello stesso anno pubblicò la sua autobiografia intitolata 'Cantare con l'anima', tornò a calcare le scene del Liceu di Barcellona, nel 1989, con l'opera 'Cristoforo Colombo' scritta appositamente per lui. L'anno appresso, 1990, il ritorno a Roma, Caracalla, salutato da una folla mondiale che vide il celebre 'Concerto dei tre tenori' ( Pavarotti, Domingo,Carreras) anche in tv, in occasione dei mondali di calcio : un concerto la cui invenzione ancora non si riesce ad attribuire con certezza, vantando a tutt'oggi molti padri e madri.
Dopo quel primo concerto tenorile molti altri i tre hanno fatto in tante capitali, forse troppi, ed oggi hanno anche un trio di eredi, 'Il volo', che miete allori simili ai quelli dei loro padri, a significare che, molto spesso, ci vuol poco per avere successo.
Carreras riprese a cantare non con lo stesso ritmo di prima, e limitando i titoli operistici a favore invece dei più leggeri e meno faticosi recital, nei quali non ha fatto mai mancare canzoni del repertorio popolare, anche italiano, come 'Core ingrato'.
Adesso, quando uno, a 70 anni, dovrebbe - come si dice - tirare i remi in barca, specie nelle sue condizioni, annuncia che proprio a Roma inizia il suo tour d'addio che però, a Dio piacendo, potrà durare anche qualche anno, avendo in mente il tenore di tornare in tutte le principali città del mondo che l'hanno visto nei primi gloriosi anni di carriera, prima delle grave malattia.
Noi non sappiamo come sia oggi l'organo vocale di Carreras, che certamente non è nelle migliori condizioni, perciò siamo sorpresi dal fatto che voglia imbarcarsi in questa nuova impresa esecutiva che chiunque gli dovrebbe sconsigliare, anche perchè, come egli stesso consigliava, all'indomani della sua guarigione, prima di riprendere la nuova vita e cioè che è "sempre meglio scendere dal palcoscenico un minuto prima che sia troppo tardi", non ha proprio intenzione di consigliare a se stesso.
Ma forse in questa sua decisione deve aver avuto un peso l'insistenza del nuovo amministratore di Musica per Roma, suo connazionale.
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