Non credo nei candidati sindaci e neanche in Tronca, e per l'una e l'altra ragione disertiamo il voto. Oggi, dopo molto tempo siamo andato a Porta Portese, in macchina, intorno alle sette, quando la città, dove stanno per aprirsi i seggi elettorali, è ancora sonnolenta. Gli unici già svegli sono i militari di guardia ai seggi elettorali.
Facciamo via dei Prati Fiscali e poi la vecchia 'Olimpica' per sbucare infine sul Lungotevere. Fino a questo punto nulla di nuovo , le strade le consociamo abbastanza e la schifezza e sporcizia ci è abbastanza familiare e ci indigna; non smettiamo di indignarci. Ma poi viene il bello, il brutto. Sul Lungotevere, all'altezza del Teatro Olimpico, la strada si restringe per rendere omaggio a quel monumento di macerie che per chissà quanto altro tempo resterà lì offrendosi all'ammirazione dei passanti. Svoltiamo a ponte Mazzini e imbocchiamo due , anzi tre sottopassaggi fino a San Pietro. Buio e cartacce ovunque. Ancora qualche sorpresa prima di imboccare viale Trastevere. All'altezza di ponte Sisto, la fontana alla nostra destra, restaurata che non è tanto, è come ogni domenica mattina, con la scalinata e dintorni che attestano la battaglia vissuta nel corso della notte. Poi viale Trasterevere che sembra una strada di periferia, sporca, erbacce dappertutto. Solo il palazzo del Ministero dell'Istruzione, in restauro, si distingue per pulizia. Quasi di fronte dove un tempo c'era il Museo delle ferrovie, spostata la vecchia locomotiva, il giardino è diventato una fitta savana dove sicuramente prosperano topi ed altri animali.
Perchè allora in tanti vogliono che resti ancora per qualche mese Tronca? I segni del suo passaggio non sono così evidenti. E perciò, non avendo neanche fiducia negli appprendisti-sindaco, per protesta, non andiamo a votare.
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