Dario Franceschini ha sempre parlato poco e concluso ancora meno. Ma fino all'altro ieri.
Ieri davanti al disservizio, l'ennesimo, dei custodi del Colosseo in assemblea, dalle 8 alle 11 di mattina ( lì, dal sovrintendente all'ultimo impiegato, non c'è neanche uno che conosca l'inglese e sappia comunicare agli stranieri che le undici di mattina sono antimeridiane e non serali), ha preso coraggio e fiato ed ha gridato, perchè tutti lo sentissero: la misura è colma, il dado è tratto.
I venti custodi riuniti in assemblea hanno cominciato a tremare, pensando a quali misure il ministro decisionista avrebbe adottato contro di loro, per evitare in futuro che cinquemila o poco più turisti stranieri, in fila davanti al grande monumento, si incazzassero di brutto.
Il ministro sapeva dal giorno prima dell'assemblea, ma non si è mosso; come del resto nulla ha fatto l'assessore Marinelli ( ogni volta quando c'è un casino non si capisce mai chi dovrebbe risolverlo se il Ministero o il Comune!), oltre alle solite recriminazioni contro i lavoratori.
Se avessero voluto evitare la chiusura del Colosseo, anche se solo per tre ore, e le proteste dei turisti in fila - per turisti che includono la visita al monumento nel loro giro in città, e che quindi non possono attendere i comodi dei custodi, tre ore non sono poche- avrebbero potuto muoversi dal giorno prima, senza attendere il peggio. ma lui voleva tuonare,anche a ciel sereno, per mettere paura: la misura è colma, il dado è tratto.
Anche misura di sopportazione di Franceschini da parte degli italiani è colma, e purtroppo nessun dado viene tratto nei suoi confronti invitandolo ad andare a casa, magari a badare alla sua figlioletta.
Franceschini parla da tempo, sempre la stessa canzone, e intanto Pompei continua ad essere l'emblema dei disservizi italiani, e la fotografia del paese che va in rovina, il Colosseo troppo spesso (nel caso di ieri anche il Foro romano) resta inaccessibile ai visitatori, con grave danno per le casse pubbliche e per l'immagine del nostro paese, alle biblioteche anche quelle 'nazionali' lesina ogni giorno custodi e fondi; non ha soldi per restaurare e mettere in sicurezza la Domus Aurea, ma ha già pronti i soldi per trasformare il Colosseo in un circo equestre... Che se ne fa un paese di un ministro come Franceschini. Questo pensavano tutti fino all'altro ieri. Ma da ieri no, da quando ha detto: la misura è colma, il dado è tratto. S'è mosso tutto il Governo con una misura urgentissima che ha messo d'accordo tutti i sindacati: i nostri beni culturali sono regolati dalle stesse norme dei principali servizi pubblici, in fatto di scioperi.
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