La Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali ( FENIARCO) quest'anno non ha ottenuto il pur misero finanziamento statale, che ammontava a 160.000 Euro, destinato al funzionamento di detta Associazione che riunisce quasi oltre duemila cori ed alcune centinaia di migliaia di cantori iscritti ( ma non sono gli unici; 'La lettura' di oggi valuta la consistenza numerica dei cantori addirittura a tre milioni di italiani) di tutte le età e di ogni ceto sociale che, A PROPRIE SPESE, si riuniscono due volte a settimana, in locali, il cui affitto e la manutenzione è a carico quasi sempre degli stessi cantori ( come anche le spese di cartoleria: fotocopie partiture ecc...), per il semplice piacere di cantare insieme, alla faccia di Franceschini e Nastasi che ad un concerto non si sono mai visti, tranne quelli d'ordinanza, e che mai e poi mai hanno mostrato un qualche interesse per la musica e la sua diffusione in Italia, paese fra i più analfabeti in tale campo.
Ha ragione Renzi ad inorgoglirsi per il successo della Pennetta nel tennis a New York; ma possibile che anche a lui - il marcio comincia dalla testa - non gliene fotte nulla di ciò che accade nel campo della cultura in Italia, salvo che cercare disperatamente i soldi per completare l'Opera di Firenze?
Ora della negazione del miserabile finanziamento alla FENIARCO, e che serviva - meglio ripeterlo - al necessario lavoro di raccordo che tale associazione fa tra le migliaia di cori 'amatoriali', nel senso più nobile del termine, italiani, ed anche per organizzare incontri di studio e partecipazioni a meeting internazionali - la strana coppia di barbari distruttori, Franceschini & Nastasi incolpano esclusivamente quell'algoritmo - che se lo incontriamo per strada gli sputiamo in un occhio - e non loro stessi avanzando che, se fosse dipeso esclusivamente da loro, mai e poi mai avrebbero fatto un tale ignobile disonesto taglio.
La strana coppia però non ci dice chi è che si è rivolto all'algoritmo che domandargli aiuto affinchè la ripartizione dei fondi del FUS avvenisse secondo criteri 'oggettivi' che dovevano mettere finalmente fine, in apparenza, agli imbrogli grandi e piccoli che il ministero ha sempre operato in fatto di attribuzione del finanziamento FUS.
E non ce lo dice neanche Nicola Campogrande che oggi su 'La Lettura', settimanale del Corriere della Sera, dedica all'argomento un suo acutissimo intervento. Certo ci dice quanto sia bello cantare, ci dice anche quanto il cantare in coro, nonostante le apparenze, sia diffuso in Italia, ma si dimentica di dirci che tutti quelli che amano cantare in coro si pagano questa attività che costa, secondo il precetto di due economisti di fama, Tremonti e Brunetta, i quali nel loro manuale di economia - che li ha candidati per almeno due volte al Nobel, ma forse la terza ci riusciranno in coppia - hanno scritto che chi vuole la musica se la paghi, esattamente come fa chi vuole il calcio e fa un abbonamento allo stadio. Ma ciò che è ancora più grave è che egli, Nicola Campogrande, compositore di genio e commentatore radiofonico, taccia i nomi di coloro che tale colpo mortale - e non è nè il solo nè il più grave - hanno inferto alla musica in Italia e cioè Dario Franceschini & Salvo Nastasi.
Non li conosce o si è vietato di chiamare i principali responsabili della distruzione della musica in Italia, con i loro nomi?
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