Di 'catene di sant'Antonio' e 'Società di mutuo soccorso' ve ne sono e tante, oltre quelle che si formano e disfano sulle onde della rete, spesso inoffensive e senza peso.
Come quella che corre, e non da ora, fra l'Accademia di Santa Cecilia di Roma e la Fondazione Teatro 'Flavio Vespasiano' di Rieti, e che vede protagonisti, nel ruolo di 'apricatena' due personaggi, sempre verdi e sempre attivi: Gianni Letta e Bruno Cagli, con il seguito delle rispettive corti e famigli.
Gianni Letta, presidente della Fondazione 'Flavio Vespasiano' di Rieti vuole che nel teatro 'più bello del mondo' sia ospitato un festival, e così nasce, con l'ideatore e fondatore Bruno Cagli, pochissimi anni fa, il 'Reate Festival', con una robusta iniezione di soldi da parte del sempre ubbidiente Salvo Nastasi, la cui prima edizione, con squilli di trombe e rulli di tamburi, viene presentata nei luoghi istituzionali del nostro paese.
Nel frattempo sia Letta che Cagli hanno trovano il modo di farci entrare nella fondazione che gestirà il festival, di immediata costituzione, due loro protetti: Letta ci mette Lucia Bonifaci come sovrintendente, sia della fondazione che, di conseguenza, del festival, e Bruno Cagli, Cesare Scarton, sempre al suo fianco, ed ora anche direttore artistico del festival che, in pochi anni, s'è perso parecchi soldi, giorni di programmazione, ed altrettanto smalto.
Dagli oltre 600.000 Euro delle prime edizioni, è passato ora a poco più di 100.000, attinti dal FUS, forniti sempre da Nastasi che è da poco passato ad altro incarico presso la Presidenza del Consiglio, sebbene - da quel che ci è stato riferito - con un piede sempre nel settore dello Spettacolo, come se non vi avesse già fatto tutti i danni che sappiamo, da ultimo quello della estromissione di un enorme numero di istituzioni piccole e grandi, ed alcune anche storiche e meritevoli, dall'elenco di quelle finanziate con il FUS.
Nel frattempo, ancora sotto la gestione Cagli, Gianni Letta entra a far parte del CDA dell'Accademia di Santa Cecilia, quando fa già parte del CDA di 'Musica per Roma'.
Via Cagli da Santa Cecilia, che comunque via non va, perchè nominato, senza interruzione di mandato, presidente onorario dell'Accademia, con la nuova sovrintendenza, Gianni Letta diventa addirittura vice presidente dell'Accademia di Santa Cecilia.
E' notizia di questi giorni quella sul Premio 'Ratto delle Sabine, inventato da Laura Lattuada, attribuito - MERITEVOLMENTE, sia chiaro - a Renata Scotto (direttrice dei corsi di canto dell'Accademia di Santa Cecilia, la cosiddetta 'Opera studio' dove insegna anche Cesare Scarton) da una giuria presieduta da Maddalena Letta, moglie di Gianni Letta e consegnato domenica scorsa dal di lei marito, Gianni.
Ed intanto viene reso noto il 'programmino' 2015 della grande fondazione reatina, di cui resta sovrintendente Lucia Bonifaci, in quota Letta, e direttore artistico Cesare Scarton, quota Cagli, il quale sarà sempre fondatore ed ideatore.
P. S.
Nella pagina 'amministrazione trasparente' della Fondazione reatina, si legge, sul documento del consiglio di amministrazione relativo alla gestione 2014, che la sovrintendente ha ricevuto un compenso di oltre 37.000 Euro, il direttore artistico 40.000 con l'aggiunta di 1.500 euro circa per spese, e il collegio sindacale, complessivamente, 20.000 Euro circa, che, sommati, fanno quasi 100.000 Euro. Somma che, se per il 2015 non è stata ridotta o mutata, rappresenterebbe i 4/5 dell'intero finanziamento del FUS, per l'anno in corso, che ammonta a 126.000 Euro. Con quali soldi, viene da domandarsi, il festival produce la pur risicata programmazione che, da qualche anno, ha come perno la presenza di Fabio Biondi e del suo ensemble 'Europa galante'?
Nessun commento:
Posta un commento