Se uno che ha forza, coraggio e non soffre di nausea e vomito, decide di leggere da capo a fondo il D.M. del 1 luglio 2014, nel quale il ministero di Franceschini ( ?) - meglio dire: di Nastasi tanto Franceschini sicuramente della musica con ci capisce un c...- stabilisce i nuovi criteri per l'erogazione dei contributi statali, sul FUS, allo spettacolo dal vivo, beh, non può non chiedersi quale mente diabolica abbia curato la stesura e l'architettura di quel decreto. Dall'inizio alla fine è un susseguirsi di articoli e commi nei quali si individuano criteri 'oggettivi' per l'erogazione di detti contributi, nonchè gli aventi diritto e le modalità per richiederli. C'è da morire prima di giungere alla fine. Perfino chi ha una qualche dimestichezza con tale settore e con il burocratese, che serve ai ladroni ed imbroglioni del ministero per fare i loro porci comodi, non riesce a seguire il filo del discorso. Insomma tutto è fatto, all'apparenza per non lasciare traccia di discrezionalità, ma nei fatti per imbrogliare tutti e fare i c...propri.
Ora capiamo e condividiamo le dimissioni di Silvia Colasanti, compositrice, membro della Commissione centrale musica, la quale con lettera garbata, all' apparenza, ha rassegnato le dimissioni da detta commissione, motivandole con la impossibilità di salvaguardare e garantire da parte della commissione la qualità dei progetti da finanziare. In buona sostanza, con quel suo modo garbato, la compositrice avrebbe detto a Franceschini ed a Nastasi - soprattutto a lui- che mi chiamate a fare in questa commissione se poi non mi mettete in grado, complici i vostri assurdi regolamenti, di valutare la qualità dei progetti? Se volevate decidere tutto voi - questo la Colasanti non lo dice, ma non è improprio leggerlo fra le righe - tanto valeva non scomodare nessusno e non fare nessuna commissione.
E gli altri membri della commissione, tacciono? Certo, tacciono e con il capo fanno cenno di sì ad ogni parola anche appena accennata di Nastasi. Come ci si può aspettare una qualche reazione, dimissioni certamente no, da Toniolo ( ex Cesa, ora Auditorium Conciliazione, capito?) che Nastasi, dai tempi di Rutelli ministro, si passa da una commissione all'altra; o da parte di quell'onesto professionista, di cui ci sfugge al momento il nome, direttore di coro catanese ( è di Catania, vero?) che legge il suo ingresso in commissione come una grazia ricevuta che l'avrebbe tolto, secondo le sue lungimiranti vedute, dalle nebbie dell'indistinto?
Quel decreto mira a distruggere il sistema musicale italiano costruito, non sempre con ruberie ed imbrogli, in anni ed anni in grandi come in piccoli centri, al solo scopo di farvi arrivare la musica che non ci arrivava altrimenti.
Questo sistema complesso ed assai ricco, Nastasi sta pian piano distruggendo, senza che vi sia una sollevazione popolare generale.
Solo qualche esempio, per far capire a quali criteri oggettivi Nastasi si appigli per portare a compimento il suo diabolico piano.
Prendiamo l'esempio dell'Orchestra Verdi di Milano che ha festeggiato qualche tempo fa i primi vent'anni di esistenza gloriosa pur fra mille difficoltà. Orchestra sinfonica, grande repertorio, catalogo discografico di tutto rispetto, produttività altissima - forse l'orchestra che produce di più in Italia. Quest'orchestra che tutti i ministri si sono impegnati a salvare, e che Franceschini finalmente sembra averlo fatto, se uno va a leggere i contributi statali per quella magnifica orchestra, legge che per il 2015 il contributo assegnato supera di poco il milione di Euro. Direte: è tanto! No, è pochissimo se poi si legge nella stessa categoria che l'Orchestra Toscana ( della Firenze di Nardella e di Renzi, diretta da Giorgio Battistelli - come ti sbagli?) ha un contributo per lo stesso anno vicino ai due milioni di Euro. E si tratta di un' orchestra, quest'ultima, di medie dimensioni, non certo dell'ampiezza di quella di Milano, e certamente con un indice di produttività ed anche di qualità (non abbiamo timore a dirlo) non alto quanto quello della consorella milanese. Un contributo pressoché simile quello dall'orchestra della Toscana ha anche l'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, della cui attività - come anche dell'Orchestra toscana - mai una eco nazionale.
Ancora un esempio del Nastasi pensiero. Tempo fa il neonato 'Sistema delle orchestre e cori giovanili ed infantili', introdotto in Italia da Claudio Abbado e Roberto Grossi, su modello di quello venezuelano di Abreu, fece richiesta di contributo. La risposta dell'ineffabile Nastasi fu: siccome avete camminato fin qui con le vostre gambe, continuate a farlo. Zero contributo. E' questa la maniera con cui Nastasi intende promuovere, con l'assenso di Franceschini - che non capisce un c... e perciò gli lascia mano libera - la pratica musicale in Italia nella fascia di età infantile e giovanile?
E ancora. In Italia esistono due benemerite associazioni, l'Ambima e la Feniarco - la prima riunisce le bande musicali ( bene specificarlo in un mondo dove prosperano bande d'altro genere); la seconda i cori amatoriali. Nell'uno come nell'altro caso parliamo di qualche centinaio di migliaia di persone che fanno musica settimanalmente; fanno musica sostenendo di tasca propria qualsiasi spesa, salvo qualche contributo delle municipalità. Un tempo le bande ricevevano dalla Stato un contributo annuo di 500 Euro, ora - non senza qualche ragione - quel contributo è stato tolto a tutti.
Alle due associazioni nazionali che tengono i contatti con le diverse realtà, che organizzano l'attività degli associati, ed anche corsi di formazione di un certo rilievo (sappiamo di quelli della Feniarco) è stato negato qualunque contributo, cancellando anche quello minimo che un tempo avevano. Perchè Nastasi non ne spiega pubblicamente le ragioni?
Fra le associazioni che si sono viste negate il contributo dopo una ventina d'anni, c'è anche CEMAT, che si dedica da sempre alla promozione della musica contemporanea; e per questa cancellazione è stata presentata già una interrogazione parlamentare. Ma allora, Nastasi, neanche un pò d'attenzione alla musica d'oggi? Oppure anche per lei come per Franceschini - che non capisce un c...- la musica di oggi è quella di Giovanni Allevi, compositore classico/contemporaneo, e solo la sua?
N.B. In quell' infame decreto si accenna al sostegno per le 'residenze' di giovani artisti. Non ne ha parlato di recente Francechini come di un suo progetto da mettere in atto nella restaurata sede dell'Arsenale pontificio a Porta Portese, per il quale ha subito fondi disponibili, come per la copertura della platea del Colosseo? Quando si dice la preveggenza!
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