Quando abbiamo letto l'importo del contributo per il 2015 destinato dal FUS all'Orchestra e Coro Giuseppe Verdi di Milano, siamo saltati sulla sedia: poco più di un milione di Euro, a fronte di contributi assegnati ad altre istituzioni - nessuna paragonabile all'Orchestra milanese - del doppio superiori. Ma su questo abbiamo già scritto giorni fa.
Poi abbiamo guardato con attenzione il decreto ministeriale - contro il quale il mondo musicale è in rivolta, in Parlamento sono state presentate interpellanze, diverse associazioni hanno scritto una dura lettera a Franceschini per chiedergli di ritirarlo - ed abbiamo scoperto che la categoria entro la quale è presente la Verdi, con l'annotazione del contributo, è quella dei 'COMPLESSI STRUMENTALI' accanto ai Solisti veneti e I Solisti aquilani ecc...
Un passo avanti, se pur vergognoso, perchè negli anni passati la Verdi rientrava nella categoria 'ATTIVITA' CONCERTISTICHE', paragonata ad una qualunque associazione che ospita concerti non avendo complessi propri. La Verdi è un'orchestra sinfonica, un coro, un'orchestra barocca ed un'orchestra di ragazzi. Ha un suo auditorium, fa oltre duecento cinquanta concerti a stagione, è l'orchestra che da sola ha un pubblico pari a quello di tutte le orchestre stabili italiane ( le cosiddette ICO) - fra le quali l'Orchestra Verdi per il brillante ex direttore del legislativo del Ministero- sempre lui , Nastasi - non POTEVA RIENTRARE.
La Verdi si procura entrate molto superiori a quelle di qualunque altra orchestra italiana, ed in percentuale, in rapporto al contributo FUS, anche superiore a quelle di Santa Cecilia, per non dire di tutte le Fondazioni liriche. E pure per il brillante ex direttore del legislativo del Ministero - sempre lui Nastasi- la Verdi non poteva esser ammessa fra le Orchestre stabili. La Verdi, infine, è prima nell'elenco delle donazioni dei cittadini del 5x1000, e ciò sta ad indicare l'affezione del mondo musicale per l'Orchestra milanese. Ma il brillante direttore generale da quell'orecchio non ci sente. Conosciamo a fondo i problemi ai quali lui, NASTASI, HA FATTO ATTACCARE I VARI MINISTRI, IGNORANTI IN MATERIA, PER NON CONCEDERE ALLA VERDI CIO' CHE LE SPETTAVA DI DIRITTO E SI ERA GUADAGNATO.
Da quando oltre vent'anni fa è sorta la Verdi, sono passati dodici ministri, per molti di essi il superconsigliere è stato Salvo Nastasi - sempre lui - senza che mai il caso della orchestra milanese più blasonata fra tutte le orchestra italiane, venisse affrontato e risolto. Lo prese a cuore Rutelli, ma evidentemente mal consigliato da Salvo Nastasi - sempre lui - il caso non fu risolto, ogni anno Corbani che delL'orchestra milanese fu fra i fondatori e ne è tuttora l'anima, è tornato alla carica segnalando la anomalia della verdi, ma nulla accadeva al ministero, ove i ministri ascoltavano ciò che diceva loro Salvo Nastasi. Capite allora, perchè esultiamo ore che ce lo siamo tolto dalle balle?
Non senza aver prima segnalato l'ultima scorrettezza dell'integerrimo direttore, per fortuna 'ex' da poche ore, Salvo Nastasi.
Nei decreti da lui firmati per le assegnazioni dei contributi , lo abbiamo detto, ha messo la Verdi fra i 'complessi strumentali' quasi fosse una orchestrina. Neanche questo sa e capisce l'ex direttore generale.
Ma, guarda caso, l'ha fatto anche contro l'evidenza della inclusione della Verdi fra le ICO, avvenuta con decreto del ministro Franceschini in data 1 aprile 2015. Verso la quale decisione, egli evidentemente ha voluto dimostrare pubblicamente la sua non condivisione, con lo stesso scarso senso istituzionale che in tutti questi anni l'ha portato a distruggere, novello Attila, la musica in Italia.
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