lunedì 28 luglio 2025

Teatro Petruzzelli centrale per Bari e la Puglia - dice Nicola Grazioso, direttore generale e sovrintendente ad interim ( da nicolaporro.it, di Marco Leardi)

 

“Il Petruzzelli centrale per Bari e la Puglia. Ecco le tre sfide per il futuro”

Nicola Grazioso, direttore amministrativo e sovrintendente ad interim del teatro: “È arrivato il momento di fare un cambio di paradigma”


Video Player
00:00
05:44

A quindici anni dalla riapertura del Teatro Petruzzelli, uno dei simboli culturali più importanti della città di Bari, Nicola Grazioso – direttore amministrativo e sovrintendente ad interim – riflette sul percorso compiuto finora e sulle nuove sfide che attendono la Fondazione. Dalla ricostruzione del rapporto con il pubblico fino alle nuove prospettive internazionali, Grazioso parla del futuro del Petruzzelli.

Sovrintendente, dopo 15 anni quali sono gli effetti prodotti dalla riapertura del teatro Petruzzelli?
“Il teatro Petruzzelli da sempre svolge un ruolo centrale nella cultura musicale pugliese e la sua riapertura è coincisa con il riscatto economico e sociale della città di Bari. La visione strategica e sistemica che è stata sviluppata negli ultimi 20 anni a Bari e in Puglia è stata determinante per il riposizionamento del territorio dal punto di vista economico, imprenditoriale, turistico e culturale. In questi anni ci siamo concentrati particolarmente nel ricomporre un pubblico che avevamo perso con la chiusura del teatro e nel formarne del nuovo, impresa completata ma che ha assorbito molto tempo ed energie. Accanto a questo, abbiamo creato, organizzato e portato a regime una macchina teatrale composta da 200 lavoratori che quotidianamente tengono vivo un luogo iconico per la città di Bari. Ora, ritengo che per il Petruzzelli sia giunto il momento di fare un cambio di paradigma necessario per assecondare le nuove esigenze espresse da un territorio molto vasto e con variegate dinamiche sociali e culturali. Per fare questo bisogna lavorare in primis con le realtà presenti sul territorio, in un contesto di sistema regionale, ponendosi nuovi e più importanti obiettivi che siano più confacenti alla visione strategica e socio-economica dei prossimi dieci anni. Accanto a questo, la Fondazione Petruzzelli, che è uno dei 14 gran teatri d’opera italiani, destinatario di cospicue risorse pubbliche, deve pensare anche in ambito internazionale. L’opera lirica è identitaria della cultura italiana ed è assolutamente indispensabile, affinché i gran teatri d’opera italiani intercettino la domanda culturale, sia operistica che sinfonica, presente nei Paesi esteri. In particolare, quelli dell’est del mondo: in Cina, la lingua italiana è al terzo posto fra quelle più studiate e questo deriva proprio dalla passione per la nostra lirica. Non dobbiamo dimenticare che la filiera del sistema produttivo culturale e creativo composta dalle componenti core e creative driven vale in Italia 104 miliardi di euro di Pil e che le prospettive di crescita sono davvero enormi rispetto agli altri comparti economici italiani”.

Quali sono le iniziative del teatro Petruzzelli verso le quali nutre maggiori aspettative e che possono entusiasmare di più dal punto di vista culturale?
“Da pochi mesi ricopro un ruolo per me nuovo, inusuale per qualunque economista: quello di rappresentare uno dei più prestigiosi teatri d’opera italiani. Pertanto, con il management interno abbiamo pensato di costruire dei percorsi produttivi che non fossero strettamente collegati alla transitorietà dell’incarico, ma al contrario che potessero germogliare e prendere forma e sostanza nel tempo. Penso a tre iniziative in particolare, che sono per noi delle importanti sfide, anche in termini di immagine. La prima, di tipo identitario per la città di Bari, è l’importante progetto triennale che culminerà con il trecentesimo anniversario della nascita del compositore barese Niccolò Piccinni, è una iniziativa triennale che partirà a gennaio prossimo e che culminerà il 16 gennaio 2028, rispetto alla quale nutriamo importanti aspettative. Contorneremo la nostra prossima stagione artistica con iniziative sul territorio cittadino, in modo da coinvolgere il pubblico e i baresi in generale attorno ad una figura centrale dell’opera italiana della seconda metà del XVIII secolo. La seconda sfida è legata ai processi di internazionalizzazione delle attività artistiche del teatro, potendo contare su un consolidato legame con gli istituti italiani di cultura in ogni parte del mondo. In questo momento il Petruzzelli sta negoziando contemporaneamente la propria presenza artistica in nazioni che vanno dall’Egitto fino alla lontana Cina. Inoltre in questi giorni stiamo definendo un articolato accordo di collaborazione con il Teatro d’opera di Tirana in Albania, che ci consentirà di trasferire il nostro know-how tecnico a fronte della collaborazione nella realizzazione di parti delle produzioni scenotecniche, oltre ad iniziative di natura più artistica”.

E la terza sfida?
La terza è legata alla digitalizzazione ed il rinnovamento tecnologico del teatro, che parte con la digitalizzazione dei tradizionali programmi di sala cartacei, resi oggi disponibili in modo gratuito al pubblico attraverso un Qr code e che si estende al progetto ‘dome’ con l’impiego di proiezioni dinamiche, immersive e ad alta tecnologia sulla volta della cupola del teatro, che in questo modo potrà contenere proiezioni digitali tridimensionali ed essere utilizzato dal punto di vista creativo con il coinvolgimento del pubblico. Facendo sì che l’ambiente fisico del teatro diventi scena anche al di là e al di sopra del palcoscenico”.

Nessun commento:

Posta un commento