martedì 29 luglio 2025

Gaza. Netanyahu sulle politiche di annessione adotta il sistema Trump che si annetterebbe Groenlandia, Canale di Panama e... ( da L'Unità)

 


Parti di Gaza già militarmente occupate dall’esercito israeliano verranno arbitrariamente annesse dallo Stato ebraico se Hamas non accetterà una tregua alle condizioni richieste da Israele e Stati Uniti.

È il piano che il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe giù presentato ad una ristretta cerchia di ministri del suo esecutivo e di cui parla oggi il quotidiano israeliano Maariv. Stando alle fonti a conoscenza del dossier citate dal giornale, il governo di Netanyahu intende dare ad Hamas un’ultima possibilità per arrivare al cessate il fuoco: una svolta scaduti i termini, in caso di mancato accordo, Israele inizierà ad annettere parti della Striscia di Gaza attraverso un’entità speciale per amministrare le aree annesse.

Un piano di cui parla oggi in Israele anche il quotidiano Haaretz, che spiega come alla base dell’idea proposta da Bibi Netanyahu ci si anche la necessità di compiacere il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e convincerlo a non ritirare il suo partito di estrema destra religioso dal governo.

Smotrich, assieme al collega di governo Itamar Ben-Gvir, sono i ministri più estremisti del governo Netanyahu: i due vivono in insediamenti illegali in Cisgiordania e sono i più strenui difensori dei “diritti” dei coloni, entrambi non riconoscono l’esistenza di un popolo palestinese e ritengono che sia la Cisgiordania che la Striscia di Gaza dovrebbero diventare parte di un più grande Stato ebraico in cui la popolazione arabo-palestinese dovrebbe vivere sotto le leggi israeliane o andare via. In tal senso vanno lette le ultime dichiarazioni di Smotrich. “Gaza è una parte inseparabile di Israele”, ha dichiarato il leader di Sionismo Religioso.

Nell’ottica di una annessione della Striscia era anche stata votata e approvata dalla Knesset, il Parlamento israeliano, una mozione non vincolante volta a imporre la sovranità sui territori palestinesi occupati, compresa la Cisgiordania.

Contro l’iniziativa del Parlamento israeliano si sono mossi oggi 58 eurodeputati (tra cui 16 italiani di M5S, Pd e Verdi), con una lettera indirizzata ai vertici europei come la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa e l’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas. “Noi, membri del Parlamento europeo, respingiamo inequivocabilmente la recente mozione della Knesset israeliana volta a imporre la sovranità sui territori palestinesi occupati, compresa la Cisgiordania. Questa mossa viola palesemente il diritto internazionale e consolida ulteriormente l’annessione, l’espropriazione e l’apartheid”, si legge nella lettera

Nessun commento:

Posta un commento