Alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
Al Ministro dell’interno
Ai parlamentari
Condividere foto intime senza consenso non è “goliardia”: è reato (art. 612‑ter c.p., fino a 6 anni).
Si può (e si deve) intervenire con una regolamentazione a livello nazionale, partendo da ciò che già c’è.
Le piattaforme, per legge UE (DSA), devono avere canali semplici per segnalare contenuti illegali e rimuoverli in tempi rapidi; in Italia il coordinamento è di AGCOM, con poteri sanzionatori molto severi. L’Europa ha anche varato la direttiva contro la violenza online (incluse le immagini intime non consensuali e i deepfake): ora tocca agli Stati renderla operativa.
Cosa chiediamo in Italia: una procedura d’urgenza nazionale per chiudere gruppi e canali che diffondono immagini rubate, rimozione “entro poche ore” su segnalazione qualificata, ban degli amministratori recidivi, conservazione delle prove e supporto dedicato alle vittime.
Non è libertà di espressione: è violenza.
E si ferma con regole chiare, strumenti veloci e sanzioni vere.
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