Il peso della sconfitta in Liguria è sulle spalle di Giuseppe Conte. Il Movimento 5 stelle dimezza i suoi voti rispetto alle elezioni europee, quando aveva preso il 10%, mentre in queste Regionali resta sotto al 5%. E lo fa dopo che l’ex premier ha imposto alla coalizione di centrosinistra la sua linea del “no a Renzi”, ottenendo l’esclusione dalla squadra del simbolo e dei candidati di Italia Viva. Quindi, ha preteso di rinunciare ai voti dei renziani, ritenendoli marginali, ma poi non è stato in grado di garantire i suoi. Il Movimento va malissimo nella regione in cui ha radici profonde, quella dove risiede Beppe Grillo, il fondatore appena licenziato da Conte, dopo settimane di scontro burrascoso. Grillo che durante la campagna elettorale si è fatto vedere insieme a Marco Bucci e che, tra ieri e oggi, non ha trovato il tempo di andare a votare per Andrea Orlando.
Grillo che, nel suo ultimo video pubblicato sabato sul blog, a poche ore dall’apertura dei seggi, ha criticato aspramente la scelta dei candidati in Liguria: “Chi li ha votati? Sono stati catapultati dall’alto, i soliti giochi della vecchia politica – le sue parole - Questa non è democrazia dal basso, ma bassa democrazia”. Un attacco inserito in un discorso più ampio, in cui il garante ha chiesto l’“estinzione” del Movimento, ritenendolo “evaporato”. Non proprio il modo migliore per motivare gli elettori pentastellati e, in particolare, quelli più squisitamente grillini. Ai quali, d’altra parte, era stato offerto un altro candidato da poter votare, cioè Nicola Morra, ex parlamentare M5s, critico con la gestione di Conte da quando è stato espulso dal Movimento per aver detto no a Draghi e rimasto legato a Grillo. Al punto che, pochi giorni fa, di fronte all’annuncio di Conte di non voler rinnovare il contratto da consulente al comico genovese, Morra aveva lanciato un appello a scegliere lui a “chi in Liguria ancora crede nei principi rivoluzionari che un tempo animavano i 5 stelle”.
Risultato: Morra ha sfiorato l’1% e preso quasi cinquemila voti, che, almeno in parte, sarebbero finiti al Movimento e ad Orlando. Decisivi per l’esito delle elezioni liguri, tanto quanto gli astenuti, che hanno preferito restare a casa piuttosto che votare di nuovo per i 5 stelle. Così si è consumata la vendetta di Grillo su Conte, che esce a pezzi dalla partita ligure, guardato malissimo dai dem e sbeffeggiato dai renziani.
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