Non sappiamo se la sperimentazione proseguirà fino al tragico epilogo, che non sarebbe quello delle periodiche verifiche del rendimento degli orchestrali - verifiche sacrosante che dovrebbero essere fatte in ogni compagine artistica - ma quello di mandare tutti a casa e di assumerne di nuovi con nuovi contratti; il tutto per ridurre al massimo le spese - perchè non crediamo che i giovani orchestrali abbiano stipendi in linea con la media italiana - e lasciando che la gran parte dei fondi venga spesa per le regie 'moderne' che il Commissario Fuortes sta proponendo al pubblico barese.
Bray, intanto, un primo altolà ad un suo alto dirigente l'ha dato, facendo rimangiare alla dott. Antonia Pasqua Recchia ( la stessa che avrebbe miracolosamente salvato il MAXXI in pochi mesi!) il decreto che voleva i sovrintendenti di Musei, Gallerie statali, Siti archeologici e monumentali con contratto triennale. Via quel decreto. Ora ci si attenderebbe che qualche altolà, al prossimo passo falso, lo desse anche a Nastasi, secondo il consiglio esplicito di Ursini. Anzi forse lo ha già dato, quando ha decretato che il saldo del FUS venisse immediatamente corrisposto alle fondazioni liriche, già bistrattate dal ministero di Nastasi - è chiaro che è lui il vero ministro, se il ministro che ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica non ha competenza in materia. Sì, è proprio così, Nastasi ha sempre tenuto sotto schiaffo le Fondazioni liriche non allargando fino all'ultimo momento, i cordoni della borsa. Nastasi deve lasciare il Ministero - questo sarebbe una bella notizia ed una sacrosanta rotazione - per la stessa ragione per cui si voleva che i Sovrintendenti e i Direttori di Musei non restassero per più di tre anni al loro posto: per evitare, si argomentava, combriccole, camarille, comitati di affari - come tanti se ne conoscono nell'ambiente musicale, dove fanno carriera solo quelli che hanno il lasciapassare di Nastasi, unito a quello del suo più importante sponsor/protettore, come ci hanno fatto sapere, anche di recente, le cronache cagliaritane, a proposito della nomina dell sig.ra Crivellenti a sovrintendente della Fondazione lirica, dove lavorava alla biglietteria.
Ma Bray ha anche proposto, accogliendo un'idea venuta fuori proprio in quella riunione all'Auditorium di Roma, per bocca del sovrintendente Chiarot, di costituire un fondo dal quale le fondazioni in difficoltà possono attingere dopo aver presentato un piano 'industriale' (riorganizzazione) ed un piano di rientro dal deficit con conseguente restituzione della somma prestata, ma a tasso vicino allo zero, lo stesso tasso al quale la BCE ha dato soldi al sistema bancario italiano. Innanzitutto per salvare il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, le cui sorti pare non freghino assolutamente al sindaco Renzi, distratto dagli affari della sua città, per via delle varie candidature (segretario Pd, premier ). A Bray chiediamo più coraggio e di proseguire, non ascoltando i consiglieri.
Pietro Acquafredda
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