SUONI PE L'EXPO DI MILANO
(Idee e progetti. Iniziativa del bimestrale Music@)
CANTANTIBUS ORGANIS MEDIOLANENSIBUS
di Francesco Filidei
La mia doppia formazione di compositore ed organista indirizza la mia proposta verso il mondo dell'organo. L'Expo 2015 potrebbe rappresentare in effetti un'ottima occasione per evidenziare lo straordinario patrimonio artistico costituito dai numerosi organi delle Chiese di Milano: accanto ed attraverso di essi passa una tradizione certo sottovalutata, che dai Gabrieli e Frescobaldi ha continuato, sebbene in sordina, fino a Marco Enrico Bossi, autore che non ha niente da invidiare ai compositori/organisti europei della sua epoca.
Berio, Donatoni, Bussotti, Sciarrino, Fedele ed ancora Mauro Lanza, fra i più giovani, hanno contribuito ad arricchire il repertorio; ma, ancora, manca una attenzione più generale in Italia per uno strumento imprescindibile nella storia della musica. Presentando un percorso musicale attraverso le Chiese milanesi scelte secondo la loro ubicazione, le loro caratteristiche e la qualità degli strumenti, si potrebbe avvicinare un pubblico numeroso e non necessariamente abituato alla musica di ricerca.
Ad ogni concerto sarebbe quindi da associare una commissione proposta ad un compositore contemporaneo e legata oltre che al tema proposto per l'Expo, alla specifica disposizione fonica dello strumento, dai Tamburini, a quattro e cinque tastiere, della Chiesa di Sant’ Angelo o della Cattedrale ai Mascioni della Basilica di Santa Maria della Passione, ad una tastiera, con temperamento ‘inequabile’.
Ogni nazione coinvolta potrebbe presentare un organista ed una prima assoluta di un compositore possibilmente della stessa origine. In ogni programma dovrebbe inoltre essere presente un pezzo di compositore italiano di un qualsiasi periodo storico che bene si associ con le caratteristiche dello strumento a disposizione.
Essendo l'organo a canne l'antenato naturale dei sintetizzatori moderni, potrebbe essere interessante presentare concerti con pezzi per organo e sintetizzatori alternando anche pezzi elettroacustici predisposti per lo spazio in questione. Il lato visivo, fino ad oggi trascurato nei concerti d'organo per evidenti ragioni, deve essere valorizzato, presentando una curiosa ed interessante esperienza per il pubblico non abituato la visione di un interprete impegnato fisicamente in modo totale, mani e piedi, su registi, pedali, tastiere, staffe.
Una o meglio più telecamere, con attenta regia, dovrebbero riprendere da diversi punti di vista gli esecutori e gli organi o altri dettagli della Chiesa interessanti, proiettandone le immagini su uno o diversi schermi giganti. Ad alcuni concerti si potrebbe associare inoltre la creazione di video realizzati su pezzi in programma da videoartisti di differente nazionalità (Music@, 2009)
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