Presentazione stagione 2024-2025
Tutte le declinazioni della musica e della danza nella nuova stagione dell’Accademia Filarmonica Romana curata dal direttore artistico Domenico Turi.
La stagione 2024-25 dell’Accademia Filarmonica Romana, curata dal nuovo direttore artistico Domenico Turi, si qualifica innanzitutto per una nuova articolazione in settori: “la stagione” accoglie i concerti e gli spettacoli di danza, “i progetti” le diverse iniziative concepite dalla Filarmonica, anche insieme ad altre istituzioni, “Filarmonica educational” l’attività rivolta a catturare l’attenzione dei più giovani e le “collaborazioni” ovvero le iniziative di altre associazioni che la Filarmonica ospita nel suo programma.
“In tal modo – sottolinea il presidente Paolo Baratta – si evidenziano meglio le diverse finalità perseguite dalla Filarmonica: quella di un’istituzione che vuol esplorare gli sviluppi musicali su scala internazionale e proporre una propria capacità progettuale e d’altro lato quella che la conduce ad operare con spirito di servizio a favore della sensibilizzazione delle nuove generazioni, al sostegno dei nuovi interpreti che si affacciano alla carriera artistica, e infine alla valorizzazione della vita musicale della città”.
“La musica è una cosa seria, ma sembra aver perso quella leggerezza, quella freschezza e quell’imprevedibilità che l’hanno caratterizzata nei secoli – prosegue il direttore artistico Domenico Turi –. Il sogno, l’immaginazione, la fantasia sono dimensioni importanti, ma sempre più lontane dalla nostra quotidianità. Mi auguro che il pubblico potrà ritrovarle negli appuntamenti di questa stagione, esplorando la musica in tutte le sue sfaccettature e diramazioni”. Musica antica e non solo, musica vocale da camera, trii, quartetti, quintetti, recital per strumento solo, nuove commissioni, accostamenti inusuali, puntando sui migliori talenti delle ultime generazioni, accanto a interpreti di consolidata fama. Alla musica, si affianca la danza al Teatro Olimpico, con il ritorno delle grandi compagnie internazionali le cui qualità sono già state ammirate dal pubblico. Il Teatro Argentina, il Teatro Olimpico e la Sala Casella sono “i luoghi” della Filarmonica, il primo per la stagione di musica da camera, il secondo per la danza, infine la terza come versatile sede di produzione, ascolto e progettazione, capace di stimolare un rapporto più diretto fra pubblico e interpreti.
LA STAGIONE
I concerti al Teatro Argentina
Speciale per la Filarmonica è il concerto del 5 dicembre che ospita il pianista Andrea Lucchesini e il violoncellista Enrico Dindo (che si sono succeduti nella direzione artistica della Filarmonica negli anni scorsi): in programma i Phantasiestücke op. 73 di Schumann e le Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven e Chopin.
Fra i più grandi violinisti russi, dalla tecnica virtuosa e dalle ricercate interpretazioni, Ilya Gringolts impugna il suo prezioso Stradivari del 1718 (“ex-Prové”), per una serata violino solo, il 19 dicembre, dedicato a B, ach e alla musica di altri autori tedeschi a lui coevi.
Inaspettate corrispondenze, il 30 gennaio, primo concerto del 2025, con la formazione barocca di Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa che accosta la musica strumentale del Settecento di Vivaldi e Bach a due lavori di Arvo Pärt, Summa (1977) e Da pacem Domine (2004), compositore estone che nel 2025 festeggia i 90 anni.
Torna a gran richiesta sul palco dell’Argentina il 13 febbraio il Trio di Parma (Alberto Miodini pianoforte, Ivan Rabaglia violino, Enrico Bronzi violoncello), una delle formazioni da camera più longeve e pluripremiate del panorama musicale italiano, che farà ascoltare per l’occasione i primi due Trii con pianoforte di Brahms.
Di più recente, ma dalla già consolidata formazione, il Quartetto Noûs sarà il protagonista del concerto del 20 febbraio con il Quartetto “La morte e la fanciulla” di Schubert e, insieme al clarinettista Nicolai Pfeffer, del Quintetto op. 115 di Brahms.
Debutto a Roma il 13 marzo per la giovanissima stella delle percussioni classiche, musicista dal “tocco impressionante” per The Times, “un fenomeno” per Le Monde: la ventisettenne francese Adélaïde Ferrière esegue un programma di ampio respiro, dagli adattamenti per marimba di musica barocca, al Novecento di Feldman, Donatoni e Xenakis, fino a composizioni dei nostri giorni.
È più grande di un solo anno Filippo Gorini, che con la Ferrière condivide talento eccezionale e maturità che difficilmente si riscontra nei più giovani. Il suo “pianismo coraggioso” ha conquistato le più importanti sale da concerto d’Europa. La Filarmonica, che di Gorini aveva già apprezzato il talento nel 2017 e poi nel 2019, lo accoglie nuovamente il 27 marzo nel primo concerto del nuovo progetto triennale dedicato all’esecuzione delle ultime Sonate di Beethoven e Schubert. Ad arricchire la serata, la prima assoluta di Klavierstück di Beat Furrer fra i principali e più rappresentativi compositori di oggi.
Raffinata belcantista, soprano di grande espressività, Rosa Feola è una delle voci di maggior successo degli ultimi anni, apprezzata interprete operistica. La Filarmonica è davvero lieta di ospitarla in un recital il 10 aprile, accompagnata al pianoforte da Fabio Centanni, in una serata con musiche vocali da camera su testi poetici italiani.
Formazione nata oltre trent’anni fa e fra i più consolidati ensemble dediti al repertorio del Sei-Settecento eseguito secondo criteri storici, a L’Astrée spetta il 15 maggio l’ultimo concerto al Teatro Argentina. In un originale gioco di rimandi e corrispondenze, accanto alla musica di Händel, Corelli e Vivaldi, il violinista Francesco D’Orazio esegue Sequenza VIII di Berio (nel centenario della nascita) e la prima assoluta (commissione della Filarmonica Romana) di un nuovo brano di Toshio Hosokawa, compositore giapponese nelle cui opere confluiscono influenze occidentali, e che si distingue per una particolare ricerca sul suono.
Lezioni di musica in Sala Casella
Nuova edizione per le Lezioni di musica dal vivo condotte da Giovanni Bietti, quest’anno dedicate al repertorio vocale, e più precisamente alle composizioni per voce e pianoforte scritte tra Ottocento e Novecento in quattro ben distinte aree geografiche: Francia, Polonia, Vienna e Italia. Quattro domeniche pomeriggio a partire dal 20 ottobre (gli altri incontri sono il 27 ottobre, il 10 e 17 novembre, ore 17.30), in cui ritroviamo le valide voci di tre cantanti italiani Damiana Mizzi (soprano), Mauro Borgioni (baritono), Angela Nisi (soprano), accompagnati da altrettanti validi pianisti (Marcos Madrigal, Filippo Farinelli, Enrica Ruggiero) e i due interpreti polacchi Katarzyna Otczyk (mezzosoprano) e Jakub Tchorzewski (pianoforte.) Con il racconto di Bietti guidano il pubblico alla scoperta delle tante sfumature linguistiche e musicali della voce in un confronto fra stili e scritture compositive anche molto differenti fra loro.
Gli spettacoli al Teatro Olimpico
Altro atteso ritorno, dal 31 ottobre al 3 novembre, è quello di Miguel Ángel Zotto, leggenda vivente del tango, con il suo ultimo spettacolo Tango. Historias de Astor, omaggio al musicista e compositore argentino, padre del tango moderno. Insieme alla vita di Astor Piazzolla, Zotto porta in scena la storia di un genere musicale e di un ballo che è parte viva della tradizione culturale dell’Argentina. Con Zotto e Daiana Guspero, compagni di tango e di vita, danzano quattro coppie di ballerini della Compagnia TangoX2, sulla musica dal vivo eseguita dall’Orchestra Tango Sonos.
Fra i massimi esponenti della modern dance, David Parsons sarà all’Olimpico con la sua compagnia Parsons Dance, dal 14 al 17 novembre. Una danza carica di energia e positività, acrobatica e comunicativa, che nella nuova tournée presenta per la prima volta due coreografie: Juke (coreografia di Jamar Roberts, musica di Miles Davis) e The Shape of Us per la coreografia dello stesso Parsons. Ad esse si affiancano lavori storici, primo fra tutti la celeberrima Caught del 1982, e molti altri numeri che ripercorrono i quasi quarant’anni di storia della compagnia.
Emozioni, risate, poesia e tanta dolcezza: Slava’s Snowshow è lo spettacolo dedicato a tutti, grandi e piccoli, universale e senza tempo. Dal 26 al 30 marzo, a distanza di dieci anni dall’ultima apparizione a Roma, torna la magica creazione del russo Slava Polunin fra i migliori clown al mondo. Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della libertà.
Sono legati all’Accademia Filarmonica Romana da ben 41 anni: un sodalizio prezioso, quello con i leggendari MOMIX che dall’1 al 13 aprile accolgono il pubblico romano con quella leggerezza e spensieratezza, tesa sempre al futuro, cifra stilistica della compagnia americana. Affrontando le sfide della gravità, le acrobazie degli eccezionali ballerini, il trasformismo dei suoi personaggi, Moses Pendleton, carismatico direttore artistico e fondatore della compagnia, porta in scena i più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia dei MOMIX, restituiti con rinnovata intensità.
PROGETTI FILARMONICI
Lunedì 18 novembre, al Teatro Olimpico (ore 20.30), la Filarmonica omaggia una delle figure più carismatiche, determinate e illuminate che ha animato la sua storia, garantendone un posto di primissimo piano fra le grandi società concertistiche. Fra le protagoniste dell’organizzazione musicale italiana, Adriana Panni veniva a mancare nel novembre del 1994 a 89 anni, dopo aver ricoperto per oltre vent’anni la carica di presidente della Filarmonica. Il concerto la ricorda a trent’anni dalla scomparsa.
Nona edizione poi per “Assoli”, la rassegna dedicata alla creazione musicale contemporanea, focalizzata in questa stagione sulla letteratura pianistica dal Novecento a oggi. Sei appuntamenti in Sala Casella da gennaio a maggio (il giovedì alle ore 20), in cui tre pianisti specializzati nel repertorio del Novecento e della musica di oggi – Ciro Longobardi (23 gennaio), Marco Scolastra (6 marzo), Erik Bertsch (22 maggio) –, suonano le musiche di compositori che hanno lasciato il segno nella storia della musica occidentale quali sono stati Olivier Messiaen, Goffredo Petrassi e Tristan Murail. Altri tre concerti saranno tenuti da altrettanti pianisti-compositori – Jacopo Petrucci (27 febbraio), Giordano De Nisi (20 marzo), Francesco Leineri (8 maggio) –, dedicando i programmi alla propria musica, a brani che hanno influito il loro percorso e a quella di giovanissimi colleghi, con nuove creazioni in prima assoluta.
FILARMONICA EDUCATIONAL
Si rinnova la collaborazione con AsLiCo per il progetto Opera Domani dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni con percorsi mirati, delineati durante l’arco scolastico, che sfociano nello spettacolo partecipativo di maggio al Teatro Olimpico a conclusione del progetto. In questa stagione toccherà all’ultima opera verdiana, “rivisitata” in Falstaff. Gli allegri giocattoli di Windsor, per la regia Andrea Piazza, con le scene di Alice Vanini e i costumi di Rosario Martone. La parte musicale viene affidata all’Orchestra 1813, voci soliste i cantanti vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo. Sempre su Falstaff la Sala Casella accoglierà il progetto Opera Kids dedicato ai più piccoli, bimbi da 3 ai 6 anni.
In programma per tutto l’anno scolastico i concerti per le scuole, concepiti per gli studenti e le studentesse delle Scuole secondarie di primo e secondo grado, attraverso un percorso di ascolto in collaborazione con interpreti di talento, e per le Scuole secondarie di secondo grado, lezioni introduttive alla scoperta dei concerti programmati nella stagione da camera al Teatro Argentina.
LE COLLABORAZIONI
Nuova produzione in programma con la Fondazione Flavio Vespasiano Reate Festival, manifestazione attenta al recupero del repertorio operistico poco noto.
Dal 19 ottobre alla Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso apre la nuova edizione del festival “Un Organo per Roma” ideato da Giorgio Carnini e promosso dall’Associazione Camerata Italica per richiamare l’attenzione sulla necessità della realizzazione un organo da concerto nell’Auditorium Parco della Musica. Un’occasione anche per mettere in evidenza le diverse sfaccettature dello strumento organo, nonché indicare sentieri poco praticati nel dialogo con altri strumenti.
Con la Fondazione Valentino Bucchi, due gli appuntamenti in programma in Sala Casella (ore 18): il 30 novembre la finale della 43ª edizione del Concorso internazionale di composizione Premio Valentino Bucchi dedicata quest’anno alla composizione per strumento solo con o senza supporto elettronico, e il 29 marzo il Concorso internazionale di interpretazione della musica contemporanea.
In collaborazione con l’Associazione Fabrica la nuova edizione degli incontri “Fabrica, Musica e Letteratura” dal titolo Chiasmòs ovvero procedure in ordine inverso (7 dicembre, 1 febbraio, 8 marzo ore 20), tre serate fra suoni e parole, letteratura antica e moderna, racconti inediti e incontro fra arti, in compagnia di musicisti, attori e cantanti.
Infine i Concerti dell’Umanitaria, con i concerti (il sabato alla ore 18) di giovani interpreti premiati dalla Società milanese: il duo Gullino-Troncarelli violino e pianoforte (22 febbraio), il pianista Daniele Martinelli (15 marzo) e il Duo Yudin-Ruboni clarinetto e pianoforte (12 aprile).
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