lunedì 14 marzo 2016

TRONCAROMA

Nei salotti della politica si fa un gran parlare di Tronca e  Gabrielli i due fratelli-serpenti, ambedue interessati, anzi aspiranti all'incarico di 'capo' della polizia. La spunterà chi commetterà meno errori e riuscirà a farsi più bello agli occhi della opinione pubblica e della politica che distribuisce incarichi e premi.
Gabrielli ha da penare al Giubileo che  non è neanche a metà strada - finirà alla fine di novembre -  e che rappresenta, non solo per lui, un fenomeno 'attenzionato' come dicono gli spregiatori della lingua italiana,  bisognoso di attenzione continua.
 Tronca invece si fa bello tentando il risanamento di un bilancio che fa acqua, come quello del Comune di Roma. Ha fatto già tagli su tagli, TRONCAndo qualunque cosa si potesse TRONCAre.
 E non contento, dopo aver ricevuto il plauso, ora  compie un affondo, senza chiedersi se con questo possibile ulteriore taglio,  la città stessa di Roma possa affondare.
 In queste ore il consiglio comunale dovrebbe approvarlo, comprendendovi anche l'ulteriore taglio di 73.000.000 di Euro. Bruscolini.  Tronca andrà a tagliare sul salario accessorio del personale ( il taglio maggiore, una sessantina di milioni) sulle gestione delle mense (2,2 milioni. e qui le cose cominciano a preoccupare), toglierà soldi alla cultura (12 milioni: che resta?) e alla cura del verde, un altro paio di milioni.
 Con questi chiari di luna, i romani ed i visitatori della Capitale saranno costretti a fare ciò che fece Massimo D'Azeglio ai suoi tempi, in concomitanza di un Giubileo, anche allora, quando Roma era tutto un 'esercizio spirituale'. Decise di stabilirvisi nel suo paese d'origine, rimandando il suo soggiorno a Roma, a Giubileo terminato.
 E chi non può fare oggi come D'Azeglio, ha solo da augurarsi di vedere la fine del Giubileo. E non quella di Roma, dopo la cura da cavallo di TRONCA.

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