Franceschini, il ministro, la faccia ce la mette, ma sempre e solo dove è certo di raccogliere consensi ed applausi, mai dove esistono criticità che ogni giorno i giornali segnalano e di cui il ministro tace.
Si apre al pubblico una nuova Domus a Pompei, e Franceschini c'è; finalmente è visibile la magnificenza della chiesa sul Palatino, definita, per il ciclo di affreschi, la Sistina medievale, e lui è lì a tagliare il nastro.
Ma nella lunga fila a serpentone che l'altro ieri - e per le vacanze pasquali certamente si allungherà ed ispessirà - si vedeva davanti al Colosseo, dove le entrate sono soltanto due - lui non c'è, resta a casa a giocare con la sua erede; si discute a Roma della chiusura durata troppo a lungo dei teatri 'di cintura' cosiddetti - una specie di salvagente civile lanciato alle periferie disastrate - e lui è assente, mentre presentissimo era alla firma della cessione del teatro valle al Comune di Roma. Nel caso del Colosseo, il monumento più visitato in Italia ed uno dei primi al mondo, non si può aprire una terza ed anche quarta entrata perché non c'è personale.
Ma il Colosseo non è lo stesso monumento per il quale lui avrebbe trovato, dalla sera alla mattina, una ventina di milioni di Euro per farci l'ascensore interno e ricostruire la platea per esibirsi nella danza delle irresponsabilità?
E che si aspetta ad affidare la gestione dei vari teatri di cintura il cui bando pare sia fermo in qualche cassetto dell'avveduto Tronca il quale , per farsi bello di fronte anche al ministro oltre che a Renzi, ha fato tagli ulteriori per una sessantina di milioni, 12 dei quali li ha tolti alla cultura? E Franceschini?
Dobbiamo augurarci, per vederlo di nuovo attivo su questi fronti emergenziali che la sua bella mogliettina Michela De Biase - quella che con la bambina ha continuato a fare la consigliera a Roma ed anche la presidente dellla Commissione 'cultura' del Campidoglio, torni nel suo incarico, e lui allora le darà una mano anche lì oltre che in famiglia?
No, Franceschini non sta con le mani in mano in alcuni altri campi, oltre quelli in cui risulta superattivo. Ieri, il Corriere segnalava una grave anomalia, nel campo dei finanziamenti pubblici all'arte contemporanea. Al Maxxi di Roma va il 50% dei finanziamenti disponibili, al Maxxi gestito dalla Giovanna Melandri, amica e parente di mezzo governo, nel cui CDA siede anche la signora Causi, Monique Veaute. Insomma gli amici degli amici... per significare che nulla cambierà mai sotto il cielo della poltiica.
Nessun commento:
Posta un commento