Schifani: "Sul sovrintendente del Teatro Massimo niente nomi calati dall'alto"
La puntualizzazione del presidente della Regione dopo le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che a Palermo negli scorsi giorni ha parlato di "tempi brevi" per la nomina. Miccichè: "Lagalla non ceda alle continue pressioni che sta subendo"
"Premesso che attendiamo ancora la designazione da parte del ministro del componente del consiglio d'indirizzo del Teatro Massimo, diamo per scontato che non ci sono né potranno esserci nomi calati dall'alto per quanto riguarda la nomina del sovrintendente". Sono le dichiarazioni del presidente della Regione siciliana Renato Schifani all'Ansa, e riportate sul sito dell'agenzia, dopo le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che a Palermo negli scorsi giorni ha parlato di "tempi brevi" per la nomina.
"Ci saranno delle buone notizie. Quando si parla di Teatro Massimo si parla di cose belle. Arriveranno relativamente a breve. Non posso fare nomi, sarebbe scortese rispetto ai soggetti interessati e al Teatro stesso" aveva detto il ministro.
E sulla questione è intervenuto anche l'ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, ex coordinatore siciliano di Forza Italia. "Spero che il sindaco di Palermo Roberto Lagalla - ha detto Miccichè - non ceda alle continue pressioni che sta subendo sulla sovrintendenza del Teatro Massimo, oggi nelle mani di uomo libero, onesto, colto e capace. Una delle poche cose buone fatte da Leoluca Orlando sindaco”.
Come si sa, sono cinque i componenti del Consiglio d'indirizzo e, da statuto della Fondazione Teatro Massimo, il sindaco è di diritto il presidente. Oltre a Lagalla, ci sono il giornalista Gaspare Borsellino nominato dal Ministero su indicazione di Regione e Comune e l’imprenditrice Marcella Cannariato, scelta da Palazzo d’Orleans. Mancano le ultime due nomine. Una spetta al Comune e l'altra allo stesso ministero della Cultura, enti che assieme alla Regione controllano la Fondazione. Poi verrà scelto il sovrintendente.
Nelle scorse settimane - sulla scelta del nuovo sovrintendente - si era fatta largo l'ipotesi di una strada condivisa fra Comune e Regione. Che potrebbe essere il vecchio, cioè quello attuale, Marco Betta. Lagalla infatti è sempre dell'avviso che quello di Betta sia il profilo migliore per proseguire, nel solco della continuità, l'attività del Teatro Massimo. E su Betta sembrava essere arrivata un'intesa con Schifani. Tocca però convincere il terzo socio della Fondazione: lo Stato. Dal ministero della Cultura era ventilato il nome di Beatrice Venezi, direttrice d'orchestra e pianista. Un nome che era gradito al ministero Sangiuliano. Ma dopo il recente terremoto le cose potrebbero essere cambiate.
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