Quelle pagine 'Eventi' presenti sui maggiori quotidiani nazionali, in occasione di importanti avvenimenti - 'eventi', secondo il loro gergo, anche se si tratta di una intera stagione, compresa quella dell'Opera di Roma che vede 'Roma protagonista della GRANDE Opera' - d'ora in avanti si chiameranno, 'collaborazioni', come ha cominciato a fare domenica scorsa Il Sole 24 Ore, a proposito della stagione incipiente dell'Opera della Capitale. E infatti in cima alla doppia pagina c'era scritto 'Teatro dell'opera ( minuscolo!) di Roma, In collaborazione con la Fondazione Teatro dell'Opera di Roma'. che letto senza ipocrisia, voleva significare: vi presentiamo la stagione dell'Opera di Roma, secondo i desideri e le richieste dell'Opera di Roma che queste pagine - lo si sappia, anche se non lo diciamo apertamente - le ha pagate, come sempre ed anche questa volta. Chiaro? direbbe papa Francesco.
Sì è chiaro, anzi chiarissimo. A noi era parso chiaro già da qualche settimana l'arrivo di quelle due pagine pubblicitarie, in linguaggio cifrato. Da quando avevamo letto il critico di quello stesso giornale che, parlando dell'ultimo spettacolo visto a Roma, aveva scritto: "l'Opera di Roma è tutta un'altra cosa, da quando c'è Fuortes".
E la spiegazione/conferma s'è avuta in quelle due pagine, dove si fa il panegirico della nuova stagione, quella della 'grande opera'- non normale, e neanche piccola opera - come si legge nei manifesti gigante o sulle fiancate degli autobus. Il rinnovamento dell'Opera della capitale passa attraverso i registi della grande scena italiana ed internazionale; attraverso la stagione sinfonica che ogni volta passa un'opera di tradizione, una moderna e una contemporanea; attraverso il festival 'contemporanea'' della prossima primavera, ed anche attraverso qualche cantante che 'viene fidelizzato' dal teatro, ma non passa anche attraverso i direttori che certo nella concertazione di un'opera, sembra debbano avere un qualche peso. Di loro si tace, dando per scontato che si tratti delle migliori bacchette in circolazione, mentre si accenna alla prossima inaugurazione, quella del 2016, con Daniele Gatti sul podio per Wagner . Come si tace anche, dandolo per scontato, che l'orchestra è 'settebellezze'.
L'opera inaugurale di Henze mette d'accordo - forse unico caso di stagione - Battistelli e Vlad, i due angeli custodi del cartellone, ambedue molto legati a Henze.
I direttori di gran nome che neppure si citano, tanto sono conosciuti nell'universo terraqueo, rispondono ai nomi (che noi facciamo, solo per quei pochissimi ignoranti che accedono al nostro blog) di Daniele Rustioni, Jader Bignamini, Riccardo Frizza, Chris Mould, Alejo Perez, Stefan Soltesz, oltre che di Jesus Lopez Cobos, Roberto Abbado, Donato Renzetti.
Non osiamo pensare che il cambio di rotta (da 'eventi' a 'collaborazione') sia avvenuto anche a seguito dei nostri ripetuti inviti a mollare l'ipocrisia di quelle pagine; ci basta vedere che è avvenuto.
P.S. Passano due domeniche e nel presentare il cartellone della 'Filarmonica della Scala' un altro pezzo di ipocrisia cade, quando si legge, sempre sul domenicale del Sole 24 Ore. ' Filarmonica della Scala. In collaborazione con Unicredit', dove non c'è bisogno di chiarire il perchè della collaborazione di Unicredit, sia alla stagione che alla presentazione giornalistica.
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