A Milano oggi è stata presentata la serie di otto puntate di 'prove d'orchestra' che Riccardo Muti ha tenuto in questi ultimi tempi con la sua Orchestra Cherubini, dallo stesso direttore fondata ormai dieci anni fa, che andranno in onda in prima serata a partire da mercoledì 21 ottobre sulla rete 'culturale' della RAI. Che purtroppo non sfonda ancora.
Petruska, la trasmissione del giovedì, curata un tempo da Michele Dall' Ongaro si aggirava intorno ai 20.000 telespettatori di media, ma scendeva anche sotto fino a 18.000 e saliva anche di qualche migliaio nelle settimane migliori. E le opere trasmesse da RAI 5 stanno intorno ai 120.00 e 150.000 spettatori. E con simili chiari di luna, parlare di un fatto positivo per la diffusione musicale nel nostro paese, ci sembra sinceramente troppo azzardato e fuori luogo. E ipocrita.
Finchè la musica resterà relegata in un rete di nicchissima e non si troverà spazio, nei modi e nelle forme più consone, sulle reti generaliste ( come avvenne, ma solo per sei estati consecutive per All'Opera!, cancellata poi dall'insipienza, ignoranza e disinteresse dei dirigenti RAI, nonostante che gli ascolti fossero gli stessi - da 800.000 e fino a 1.400.000 circa, a seconda dei titoli in programma - di una 'seconda serata' riuscita, di qualunque altro genere!!!!) la musica non si diffonderà mai in Italia, dopo che naturalmente si troverà anche spazio per la musica nei curricula scolastici.
Anche tali prove non sono una vera novità, giacchè sempre di Muti negli anni passati, e sempre su RAI 5, si sono viste le sue presentazioni, nell'Aula Magna della Sapienza, delle opere dirette poi all'Opera di Roma( Attila, Nabucco, se ricordiamo bene).
In occasione della presentazione milanese, gli è stato chiesto se dirigerà un concerto alla Scala. La risposta del direttore non lascia dubbi: che senso ha dirigere un concert(in)o alla Scala? E, siccome Muti non tornerebbe mai e poi mai come direttore musicale alla Scala - mai tornare sui propri passi - in un ruolo che ha ricoperto per quasi vent'anni, è evidente che intendeva dire che non dirigerà nessun concerto o concertino alla Scala. Punto.
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