Da giorni Piero Marrazzo completamente reintegrato in tv ci racconta, corrispondente da Gerusalemme, la nuova tragica intifada. E tutto sommato non la racconta male, dopo aver rinfrescato con un corso accelerato, rispolverandolo, il mestiere di cronista.
Ma non è lo stesso Marrazzo, governatore del Lazio ( per meriti televisivi, competenza zero!) che per lungo tempo si faceva portare ogni sera - ma anche di pomeriggio, se ricordiamo bene - dalla macchina di servizio, e con la scorta, nello studio-alcova di un trans, nelle cui vicinanze poi, macchina di servizio e scorta, l'attendevano, dopo che egli aveva aperto il suo cuore al suo confidente?
Certo che è lui. Che ne è venuto alla sua professione da quel comportamento reiterato che certamente non gli fa onore, e non per ragioni moralistiche ? Punizioni? censure? Manco per sogno.
Sua moglie, Roberta Serdoz, che, giustamente ha chiesto la separazione - e forse anche il divorzio - ha ottenuto di essere assunta, lei precaria, al TG3, dove la Berlinguer avrebbe dovuta assumerla da prima, mentre invece l'ha fatto solo a seguito dei fatti che la riguardavano indirettamente, protagonista suo marito.
E lui? Lui è rientrato in RAI - perchè a tutti, belli e brutti, buoni o cattivi, un incarico pubblico non gli fa perdere il precedente posto di lavoro, anzi glielo tiene in caldo in attesa che egli schioda dalla poltrona, qualunque cosa abbia fatto. Dopo qualche inchiesta, affidatagli più per ricordare a tutti che lui è il figlio di Giò Marrazzo che per altro, l'hanno mandato a Gerusalemme, con un incarico di prestigio. Non basta.
Dopo la sua ingloriosa permanenza alla Regione, dal 2005 al 2009, è riuscito anche a guadagnarsi una bella pensioncina ( non così 'ina': oltre 3.000 Euro che percepisce da sei anni!) che cumula con il ricco stipendio di corrispondente RAI a Gerusalemme; ricomincia a farsi vedere in giro anche a casa, Roma, nelle feste che raccolgono tutto il mondo che conta, esercitandosi in baciamani malandrini.
A che altro poteva aspirare? In fondo il passaggio inglorioso in Regione è stato per lui e la sua famiglia, un AFFARE.
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