Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha incontrato oggi il maestro Marco Betta, fino a luglio sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo.
Alla riunione hanno partecipato il Sottosegretario Gianmarco Mazzi e il Capo della segreteria tecnica del Ministro, Emanuele Merlino.
L'incontro, cordiale e conoscitivo, è stato l'occasione per una ricognizione sulle attività del Teatro Massimo.
Roma, 8 ottobre 2024
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC
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Partiamo con il consueto slang ministeriale...
-premesso che un ministro può invitare chiunque a colloquio nella materia di sua competenza, sia del ministro che dell'invitato;
- premesso che chiunque, per ragioni professionali, può chiedere ad un ministro di essere ricevuto per un colloquio;
- e premesso, infine, che sia il ministro che il professionista possono rifiutarsi di aderire alla richiesta o non aver bisogno di un incontro...
...tutto ciò premesso, viene da chiedersi perchè il ministro Giuli non abbia invitato per un colloquio conoscitivo sul Teatro Massimo di Palermo, il sindaco di Palermo, Lagalla, della sua stessa sezione politica, che del teatro è presidente del CdI?
Perchè al ministro Giuli interessa avere, attraverso il sovrintendente ( scaduto a luglio - il comunicato ministeriale lo sottolinea, perché?) una 'ricognizione sulle attività del teatro'? che ne capisce sia lui che il suo attendente Mazzi, sanremese? E soprattutto che gliene importa?
La presenza al colloquio sia di Mazzi che del capo del 'legislativo' del Ministero, fa temere che argomento del discorso, magari secondario, sia stata la riforma delle Fondazioni liriche, da tutti definita una vera 'PORCATA' una 'OCCUPAZIONE' delle istituzioni musicali da parte del Governo, che vanta il diritto di entrare nella governance, per il fatto che i soldi sono suoi.
Sia Sangiuliano, che Giuli, ed ovviamente anche Mazzi (ma mettiamoci dentro anche le sorelle Meloni) non hanno ancora capito che i soldi sono dei cittadini che alle istituzioni musicali delle proprie città, alla loro retta amministrazione ed al loro prestigio, tengono evidentemente molto più dei politici centrali.
Noi osiamo sperare che Giuli non abbia velatamente ricattato Betta - con lo stesso linguaggio da supercazzola che ha usato in Parlamento - promettendo la riconferma con qualche sola da rifilargli ad ogni costo.
Per ora sappiamo solo che non sarà Beatrice Venezi: la possibile sola, la famosa direttrice si è chiamata fuori - e questo è comunque uno scampato pericolo.
Ma sappiamo altrettanto bene, dopo il caso del presidente di ALES, che il peggio non è mai morto, e che nelle fila della destra della cultura ( per quello che la destra intende per cultura) il peggio abita a iosa.
( Pietro Acquafredda)
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