venerdì 10 agosto 2018

Ancora sul caso 'Daniele Gatti'. Parla Angelo Foletto, presidente dell'Associazione critici musicali. A titolo personale od anche a nome dell'Associazione?

Sul caso 'Gatti', che non poco imbarazzo ha creato nel mondo musicale per i particolari  delle presunte accuse, 'antiche', e la tempestività, 'sospetta', dell'intervento della dirigenza dell'orchestra di Amsterdam ( Concertgebouw), è sceso in campo per dire la sua, finalmente, anche il presidente della Associazione critici musicali, al quale dobbiamo riconoscere la estraneità ai fatti della vita musicale italiana e la sua equidistanza da ogni cosa, sua e dell'Associazione.

 Nel caso di Gatti, il presidente 'a vita' dell'associazione, forte del fatto che con Gatti ha sicuramente dimestichezza e frequentazione, e dunque lo conosce bene anche come persona, si è lanciato in una strenua difesa, quasi mettendo in dubbio che egli abbia mai tenuto comportamento 'inappropriati' nei confronti delle donne, nel corso della sua gloriosa carriera, nel corso della quale è  restato un antidivo.
 Se poi tali comportamenti inappropriati ed antichi, comunque non gravi stando a quel che si è letto, da considerarsi comunque un episodio, certo riprovevole, sono tali da giustificare - senza altri elementi accusatori - il suo licenziamento in tronco da Amsterdam ed una forte ipoteca sulla sua carriera futura,  ormai avviatissima, è su questo che si discute.

 Nel comunicato con il quale l'orchestra lo licenzia in tronco si legge di altri comportamenti 'inappropriati' di Gatti nei confronti di musiciste dell'orchestra. Ma né di quali comportamenti e né dei nomi delle sue eventuali accusatrici (ma ci sono veramente? non si è trattato piuttosto di una precauzione preventiva alla vigilia della tournée del Concertgebouw in America, da dove le accuse, antiche, sono partite?) v'è traccia nel comunicato che lo manda via con il classico 'calcio  in culo', e senza attendere un minuto in più da Amsterdam, dopo che solo due mesi fa il suo contratto gli era stato rinnovato e, diciamolo con chiarezza, senza una ragione plausibile, incontrovertibilmente dimostrabile? Due mesi fa, nonostante lo sdegno suscitato in America dal Caso Weinstein molti mesi fa ( per fatti gravi e reiterati!), le musiciste olandesi avrebbero avuto paura di denunciare  i comportamenti inappropriati di Gatti? Ma si può sapere almeno quali sarebbero questi comportamenti inappropriati? Ancora 'mani sui culi e lingue in bocca'? Suvvia siamo seri.

Ma ciò che ci ha colpito nel leggere la lunga arringa di difesa del presidente dell'associazione è stato il doppio accenno finale che  ha gettato qualche ombra sull'arringa condivisibile in buona parte.
 Ma come, parlano musiciste di un paese che conosciamo come tollerante,  anzi di larghe vedute, nei confronti del sesso e dove scorrono fiumi di droga? Che sarebbe come dire degli italiani: ma come, parlate voi che siete il paese della mafia e della pizza?

Possibile che nell'orchestra, alle musiciste in entrata venga richiesto quale  posizione abbiano in materia sessuale e che le uniche che non sono di manica larga, in Olanda, si trovino proprio nell'orchestra, gloriosa per ben altre ragioni e non per le vedute sessuali delle musiciste?
 Questo sembra voler dire il presidente dell'associazione  che, finora, non avevamo mai visto spingersi a tanto, perfino in materia di sesso e droga.

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