venerdì 10 agosto 2018

Il Governo gialloverde nel pallone. Mentre per 'Il fatto quotidiano' viaggia a gonfie vele

 Non ci vengano a dire che i due alleati per contratto, fanno il gioco delle parti: apparentemente l'un contro l'altro, per dimostrare che poi alla fine trovano sempre un accordo su tutto. Quando  fino il gioco del 'do ut des' - non quello delle parti- non si pareggerà più andranno gambe  all'aria. Finirà  così l'esperienza del Governo Conte - Salvini -  Di Maio - Giorgetti - Tria (e potremmo aggiungere anche Bonisoli, Grillo, Bussetti Toninelli, Fontana ).

Parla Salvini, Di Maio lo stoppa, e viceversa. La Tav e il Tap si devono far, e non si può bloccare il paese - dice Salvini.  No, gli fa eco Di Maio; e Toninell,  a fronte alta - che detto di lui sembra un insulto alla natura! - aggiunge, rivolgendosi a Tajani sulla Tav: la mangiatoia è finita! Nel dibattito sul Tap è intervenuta anche la ministra Lezzi, quella che secondo il preveggente  Scanzi sarebbe dovuta diventare ministro dell'economia , per la sua grande esperienza di 'contabile' in uan ditta di qualche cosa.

E la Flat tax? E il Reddito di cittadinanza? Si devono fare - dicono i rispettivi sostenitori. Tria dice loro che per avviare queste riforme ( e tenendo per ora da parte la Legge Fornero) occorrerebbe magari togliere il bonus 'renziano' degli 80 Euro ( mai citata da Di Maio la paternità del bonus). Prontissimi Di Maio e Salvini,  che fino a poco prima avevano bollato il provvedimento di Renzi come una regalia a fini elettorali, dunque da cancellare immediatamente, rispondono all'unisono che non si toccano, temendo una rivolta popolare.

Abolire la Legge Mancino, sbraita Fontana che di suo aveva sbraitato già altre volte e su altri argomenti. Giusta riflessione - commenta Salvini - sulla materia, ma  essa non è nel contratto di governo, le priorità sono altre.  La famiglia è quella fatta da un padre, una madre e dei figli- rilancia Fontana;  e Salvini: via dai moduli per richiedere la Carta di identità dei figli la dicitura: genitore 1 e genitore 2; si torni a padre e madre.  E i Cinquestelle? Zitti! Perchè Sanno che queste sono manovre per distogliere l'attenzione del paese dal vero problema che è la crescita del Pil, e  la creazione di nuovi posti di lavoro, che ancora non si vedono neppure all'orizzonte

 E poi c'è l'equivoco della ministra della salute Grillo che ha detto: vacccinerò mio figlio. Ma per gli altri? Obbligo flessibile! Che vuol dire? Neanche Lei lo sa. Rivolta dei presidi che pretendono giustamente, attenendosi alla Legge Lorenzin in vigore, che i bambini  in età scolare debbano presentare regolare certificazione delle avvenute vaccinazioni. Anche per salvaguardare i bambini cosiddetti 'immunodepressi'. Risponde la Grillo: li metteremo nelle classi di bambini tutti vaccinati? Idiozia! Impossibile, rispondono i presidi, e con loro le Regioni , le quali, secondo la ministra, si potranno regolare a seconda dell'insorgenza di epidemie o meno - come è accaduto lo scorso anno  e per il cui contrasto è intervenuto la Lorenzin con l'obbligatorietà dei vaccini. Con i presidi è d'accordo anche il ministro Bussetti, Istruzione.
Basterà l'autocertificazione ancora per quest'anno.  Ma se un genitore autocertifica che ha vaccinato suo figlio, perchè non presenta direttamente il certificato della Asl? Perchè fidarci dell'autocertificazione, che sappiamo essere non del tutto affidabile, anche se vi sono pesanti sanzioni? Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di grave ed irreparabile per tornare all'obbligatorietà dei vaccini? Ma a quel punto il ministro ed i sostenitori 'no vax', irresponsabili, andrebbero messi in galera.

  Che dire di Bonisoli? Che viene da un'Accademia privata milanese di arte e design che vanta allievi provenienti da tutto il mondo e che perciò mira anche al profitto, che alla prima uscita pubblica di un qualche rilevo propone di abolire le domeniche gratis al museo? Vero è che a Franceschini - secondo l'accusa di Vittorio Emiliani - quelle domeniche affollatissime gli servivano per dire che aveva fatto crescere enormemente il numero dei frequentatori dei musei italiani; ma ragionare in semplici termini di 'profitto' come  Bonisoli faceva nella sua accademia privata, è assolutamente fuori luogo. L'arte è di tutti, e il contatto con la bellezza e la cultura fa crescere la coscienza di un paese e dei singoli cittadini. Questo il guadagno, enormemente maggiore, che ci si attende da simili iniziative. E' intervenuto nel dibattito contro Bonisoli anche Vittorio Sgarbi, il quale acutamente ha argomentato: si paga per entrare in biblioteca? ( all'Accademia di Santa Cecilia, sì, si paga; è l'ultima trovata del sovrintendente dall'Ongaro per racimolare spiccioli, che potrebbe invece trovare tagliandosi il lauto - immeritato per noi - stipendio di 240.000 Euro!!!); si deve pagare per leggere Machiavelli? No, e allora perchè si deve pagare per ammirare la 'Venere' di Botticelli?

 Vogliamo considerare anche la storia tutta romana ( Cinquestelle) dei concerti e delle proiezioni cinematografiche al Verano, il cimitero monumentale di Roma in totale abbandono, come tutta la città, sul quale c'è anche l'ombra della malavita, per raccogliere soldi da destinare alla sua manutenzione? Ma insomma non c'è  altro posto a Roma per programmare concerti e film? Questi sono matti!


E La Rai di Salvini, per il quale Foa resta l'unico candidato, come fosse 'casa' ed anche 'cosa' sua? E i cambi ai vertici di molte istituzioni pubbliche a cominciare dalla Agenzia delle entrate, dove ci hanno messo un generale della Finanza? L'Agenzia deve riscuotere le tasse, alla Finanza il compito di scovare glie evasori. Che ci fa allora un generale della Finanza all'Agenzia? Saremo tutti considerati come evasori veri o presunti, che era ciò che Salvini e Di Maio pensavano fosse l'Agenzia e contro la quale ( concezione) dicevano di combattere?

 Tralasciamo volutamente di affrontare anche il drammatico caso dell'Ilva, per il quale Di Maio che ha rimesso tutto in discussione, dice di avere un 'Piano B' che tutti  noi attendiamo di conoscere, e più di tutti, gli abitanti di Taranto.

 Del Governo gialloverde che è sempre più nel pallone, solo Marco Travaglio e il suo 'Fatto quotidiano', salvo qualche bordata a Salvini, il bullo, pensa che stia facendo bene, anzi che va a gonfie vele e che va lasciato lavorare.

P.S.  Chiara Sareceno, su Repubblica di oggi, in relazione alla decisione di Salvini sulla dizione genitore 1 e genitore 2 che lui ha cambiato in padre e madre perchè riconosce solo la famiglia  cosiddetta naturale, riflette sul fatto che nelle famiglie, naturali o di qualunque altro tipo occorre innanzitutto salvaguardare i diritti dei figli. Salvini lo capirà?
 E poi, in attesa delle prossime mosse, il tandem Fontana -Salvini, non è che si scaglierà, dopo l'aborto, anche contro il divorzio? Naturalmente degli altri


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