mercoledì 8 agosto 2018

E se un giorno, come per Daniele Gatti, qualche signora o signorina, non necessariamente musicista, volesse rovinare altri famosi direttori? Muti,Chailly,Pappano, ad esempio?

Ieri Massimo Fini, sul Fatto quotidiano, si è occupato del caso  del direttore d'orchestra  Daniele Gatti e, più genericamente, dei rapporti di attrazione fra uomo e donna, che si manifestano in diversi  modi e gradi che vanno dal corteggiamento normale a quello insistito, esagerato fino alla molestia e al rapporto sessuale costretto.  Non lui, ma altri in questi giorni hanno sottolineato che l'anomalia dei casi venuti fuori dopo Weinstein è resa ancora più grave dal fatto che un uomo di potere fa valere tale  suo potere nell'abbordare in maniera consentita o no  una persona dell'altro sesso - normalmente. Almeno così è andata finora. Il caso Gatti  contiene delle anomalie che non abbiamo mancato di segnalare nel nostro precedente post.

Ora però vogliamo considerare un altro caso, il più lontano ed impossibile, e cioè quello che vede una giovane donna  che, con le sue dichiarazioni su presunte avances insistenti ed anche pesanti o addirittura molestie subite, interrompe bruscamente la carriera di un uomo di potere. Limitiamoci alla musica, e consideriamo i casi di direttori famosi, come ve ne sono anche in Italia.

Prendiamo, ad esempio, giacchè siamo in Italia, i casi del nostri direttori più noti, Muti, Chailly, Pappano. Sicuramente nel corso delle loro rispettive carriere hanno incontrato migliaia di musiciste, fra cantanti strumentiste ecc... alle quali, probabilmente, potrebbero aver fatto dei complimenti,  o delle avances, senza calpestare il buon gusto e mancare di rispetto e magari siano state prese male ... non consideriamo  il fatto che fossero brave o meno. E mettiamo, per ora, da parte anche il fatto che possa essere accaduto a questi direttori che qualche donna desiderosa di far carriera abbia loro  offerto le proprie grazie ed i propri favori  sessuali e magari sia stata rifiutata e perciò, anche a distanza di molti anni, mediti vendetta.  Se accadesse a questi direttori un fatto simile, verrebbero licenziati in tronco, come è accaduto a Gatti, o si procederebbe con i piedi di piombo, come si suol dire - e come forse avrebbero dovuto fate anche i dirigenti del Concertgebouw con Gatti?

Consideriamo invece il caso in cui qualcuna di esse sia stata redarguita, coram populo (chissà quante volte è accaduto) anche fino all'offesa. E che intenda vendicarsi, nel caso in cui fosse stata  corteggiata con insistenza dal direttore, senza acconsentire, e ritenga che quell'offesa pubblica sia  conseguenza del suo rifiuto. E che possa imbastire, per vendicarsi, una storia contro il direttore, magari soltanto  rendendo più forti  le tinte. E che, per questo si rivolga ad un giornale, e non ad un tribunale e non a poca distanza dall'accaduto - come sarebbe stato logico - ma dopo molti anni. Esattamente come è accaduto per Gatti.

L'Orchestra di Chicago, la Scala o Santa Cecilia agirebbero contro i rispettivi direttori alla stessa maniera in cui ha reagito l'Orchestra di Amsterdam con Gatti, licenziandolo in tronco? E rovinandogli carriera e vita, per fatti, forse  neppure di grande rilevanza,  ed assolutamente isolati, accaduti una ventina di anni  prima fra il nostro direttore, ancora giovane e senza neanche tanto potere, e due cantanti?

D'altro canto  un direttore accusato sui giornali - senza che si sia dimostrata la sua colpevolezza relativa - con quale faccia si presenta sul podio della sua orchestra, e continua come se nulla fosse accaduto? Forse la decisione dell'Orchestra di Amstredam ha preso in considerazione tale fatto, oltre al generico 'comportamenti inappropriati'  nei confronti di alcune musiciste di quell'orchestra, come era scritto nell'atto di licenziamento in tronco, non ulteriormente specificato.

Forse pretendere dalle signore accusatrici un pò più di responsabilità e cautela non è fuori luogo, specie se nei casi in cui la differenza fra il corteggiamento o le avances  e le cosiddette molestie  è labile. Come anche  pretendere da qualche maschio predatore di comportarsi come dio comanda.

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