Giunto alla quinta edizione, con
finanziamenti statali in discesa di anno in anno dopo quelli lauti, esagerati,
dei primi anni - come si fa ad avere finanziamenti dal primo anno, se in Italia
occorre aver prima fatto tre edizioni di festival per poter chiedere finanziamenti
allo Stato? - che altro non erano che finanziamenti 'occulti' - senza
nulla di illecito, ed allora sarebbe meglio dire: camuffati - per Santa Cecilia.
Per l'Accademia, s'intende, il cui
sovrintendente-direttore artistico non contento e non occupato abbastanza dal lavoro
dell'Accademia, ne assumeva anche altri, come quello di fondatore e direttore
artistico del Festival di Rieti, ospitato in buona parte nel Teatro
Vespasiano. L'Accademia prestava - non gratis, sia chiaro ! - la sua
orchestra e dava occasione di sbocco lavorativo ai migliori allievi della
sua iniziativa, meritevole, 'Opera studio', per i quali non trovava spazio
nelle sue stagioni canoniche. Poi il Vespasiano si costituì in Fondazione,
uscirono allo scoperto i fautori della
trasformazione – Letta presidente, Cagli, presidente onorario del festival che cede, quando lascia la direzione artistica, le redini a Lucia Bonifaci,
sovrintendente e Cesare Scarton direttore artistico, persone gradite e
sostenute una da Letta e l’altro da Cagli.
Si delinea anche il panorama dei finanziamenti ottenuti dal Ministero, da
Nastasi, uomo di Letta, vero benefattore della musica, ma che oltre che presidente della Fondazione Teatro Vespasiano, è anche
consigliere di amministrazione dell’Accademia di Santa Cecilia.
L’edizione
2013 che comincia fra qualche giorno ha come suo punto di forza la rappresentazione
di 'Anna Bolena' di Donizetti, affidata ad Europa Galante, con la direzione di
Flavio Biondi, il quale, assieme alla Bonifaci e Scarton, in maggio ha fatto
audizioni a Parma ( la città dove temporaneamente andò in esilio artistico Cagli
quando si dimise da sovrintendente dell’Accademia, per organizzarvi il Festival
Verdi del 2001, con tanti soldi a disposizione, e portandosi dietro, anche lì
Scarton ed il suo seguito, e dove fece fare a Biondi una ‘Sonnambula’ di Verdi -
come tutti sanno!) dove però non ha reperito tante voci nuove, ed ha quindi fatto
ricorso ad alcune, già collaudate, di Opera Studio, presenti nelle passate edizioni
del festival e ad un paio di professionisti. Oltre Donizetti c’è un concerto di Biondi, da
solista con brani per violino solo, adattissimi ad un pubblico attento e
preparato come quello di Rieti, e, infine un concerto per organo sullo
strumento della cattedrale, costruito da Formentelli su modello di uno storico
organo ‘francese’ progettato e mai costruito prima. E poi due concerti dell'orchestra e coro di ragazzi dell'Opera di Roma, dove è presente anche la Bonifaci. Questo è il Reate Festival
del 2013. No, ci sarebbe un appendice, in novembre, intitolata: ‘Verdi, un
giovane compositore per giovani voci,
attorno ad ‘Un giorno di Regno’. E’ bastato il titolo ‘giovane due volte’ per
far attizzare le orecchie di Nastasi, attentissimo a quanto avviene di nuovo ed
originale nel nostro paese in campo musicale, per inserirlo nei ‘progetti
speciali’. Per questo, il Ministero ha
finanziato il festival reatino, ad opera
di Nastasi, il munifico, per ordine dei
soliti.
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