Natalia ha un cuore grande e piccolo insieme. Grande perchè conosce le ragioni del cuore che la mente non conosce e ne parla con competenza; piccolo perchè nel suo cuore di donna trova sempre un posto, un posticino per tutti; che poi - dato il cuore piccolo- sono pochi.
Un tempo il suo cuore batteva per i Mariotti di Pesaro. Ogni anno al cadere del Festival Rossini, i Mariotti padre e figlio e l'altro figlio tornavano sulle pagine della sua Repubblica, per la sua penna intinta nel rosa e con odore di incenso. Poi ai Mariotti, nel cuore di Natalia s'è aggiunto Lissner, lei gli ha trovato un ventricolo nel quale proteggerlo, scende in sua difesa ogni volta che qualcuno lo nomina appena, non importa se per difendere Lissner si scaglia contro alcuni bravi manager che hanno il grande difetto di essere italiani; buon ultimo, nell' altro ventricolo, ha alloggiato Paolo Baratta; la sua passione per il biennalista, più recente, la fa lanciare in panegirici che superano anche quelli per i Mariotti che, essendo tre, dovrebbero essere tripli e perciò ineguagliabili. Questi sono i posti del cuore di Natalia.
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