Nel nuovo CDA dell'Opera di Roma arrivano un 'agente' -non di polizia finora - che di nome fa Paolo Petrocelli, ed un'attrice svampita ma simpatica, collezionista d'arte, amante dell'opera, Simona Marchini.
Il primo l'ha nominato Zingaretti, la seconda Marino. Delle due nomine ci preoccupano alcuni fattori. Simona Marchini, che è bravissima a raccontare il melodramma a modo suo - anche noi ai tempi di Piano Time glielo facemmo fare qualche volta - le mani in pasta veramente nel mondo dell'organizzazione musicale non ce le ha mai messe, anche se ha fatto da direttrice artistica del Festival di Todi, qualche anno. Ma dell'organizzazione e del mondo della musica in genere mai s'è occupata professionalmente, come può essere anche un critico musicale che ha il polso dei gusti del pubblico oltre che capisce di tanti fattori dei tale mondo. E si capisce perchè è stata nominata. Di manifesta fede PD - che male c'è, pure noi lo siamo, anche se non tesserati e neanche professi - deve aver aperto il suo salotto anche a Marino, e deve avergli fatto sentire come racconta le opere, e Marino ne è rimasto affascinato e, all'occasione, l'ha fatta entrare nel CDA dell'Opera. Affari loro
Paolo Petrocelli, diplomato in violino, laureato in musicologia, presidente della fondazione Cusani che ha messo su un bel programma di musica per i bambini, membro di qua, membro di là, a soli trent'anni ci mette pensiero oltre che per i tanti membri che rappresenta, per il fatto -che in noi desta sospetto, mentre non lo desta in Zinagertti - che è 'consulente della IMG Artists internazionale', cioè di una delle più importanti agenzie di rappresentanza artistica , quella, per intenderci che ha anche Pappano fra i suoi rappresentati, che fa capo a Barrett Wissmann, il'apostolo di Cortona che invece voleva vendere i suoi prodotti umani. Ora la sua presenza nel CDA dell'Opera ci fa venire il sospetto che nel teatro oltre che essersi infiltrati, da tempo e in qualunque teatro, le agenzie, si infiltri ora, per via di Paolo Petrocelli, un agente vero e proprio. Attendiamo smentite. Nei fatti. Le parole non ci convincono più.
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