domenica 22 dicembre 2013

L'Elias di Mendelssohn interrotto dalla Rai. E poi mandato per intero

In un corsivo apparso sul Corriere di ieri, Giuseppina Manin, assai acutamente, pone la questione dei concerti di musica cosiddetta classica in tv, osservando che la decisione che il cosiddetto 'Concerto di Natale' dalla Scala, che Rai 1 trasmetterà la vigilia di Natale, alle 11 si  interromperà alle 12 esatte per far posto alle tagliatelle della Clerici, è un vera porcata. Lo è nel senso che quell'ora di orologio programmata non è sufficiente a trasmettere l'oratorio  mendelssohniano  che vuole più tempo e che quindi verrà amputato senza pietà. Si provi la Tv pubblica, che difende la cultura  solo a parole,  a tagliare la finale di un Gran Premio, di una  partita di calcio e vedrà che razza di sollevazione popolare ne nasce.  Capace anche di mandare a casa il responsabile della rete. Per la musica no. Ed ha perfettamente ragione. Ma sant'iddio,  se la televisione  si comporta  con la musica come la peggiore delle matrigne, perchè la musica non sventa simili agguati? Come? Semplice.
 La Scala sa da tempo, perchè ce l'ha scritto nel contratto annuale con la Rai, che verranno registrati e trasmessi tot opere, tot concerti; allora pensando ai programmi, perchè non li adegua preventivamente ai tempi televisivi? L'anno scorso l'ha fatto anche con Berlioz ( l'infanzia di gesù ), l'ha mandato in onda, per sua fortura, da un lato, Rai 5, per intero, ma l'hanno visto venti peraone!!!!: un concerto che superi la durata di un'ora, di mattina, ma forse anche di sera, è per la televisione, ma diciamo pure per i telespettaori, una specie di calvario.
E non è la prima volta che la Rai interviene da matrigna con chi evidentemente il suo mestiere di programmatore non sa farlo bene. Qualche anno fa nel concerto di Natale registrato al senato ed affidato all'Accademia di santa Cecilia, si programmava la 'Petite messe' di Rossini, sublime capolavoro. Possibile che i dotti accademici ceciliani non sapessero che la durata della Messa superava di gran lunga la durata del concerto? perchè programmarla, allora? c'è tanta, tantissima bella musica  da fare un'oretta di concerto, perchè non pensarci prima? anche uesto avrebbe dovuto scrivere l'acuta Manin. La quale, fra qualche settimana, scriverà del Concerto di capodanno della Fenice, che entra perfettamente nell'ora prevista. In quel caso scriverà che non gli piaceva la musica. A lei che difende Mendelssohn, non piacerà magari verdi, Rossini, Donizetti, Bellini, Mascagni, Leoncavallo... Ma allora, le risponderemo: chissenefrega: il Concerto piace a qualche milione di telespettatori.
P.s. Oggi, domenica, abbiamo letto i giornali solo nel pomeriggio, impegnati questa mattina in cose più interessanti. Dalla lettura apprendiamo che la Rai trasmetterà l'intero oratorio in questione, anticipando di un'ora l'inizio del concerto.

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