martedì 4 marzo 2025

Il 'bullo' americano capirà presto, ma a spese anche dei suoi concittadini, che i dazi faranno male ( da Benzinga Italia)

 Il leggendario investitore Warren Buffett ha definito le tariffe come “un atto di guerra” che funziona come una tassa sui consumatori, mentre i mercati sono alle prese con la recente implementazione da parte del presidente Donald Trump di dazi del 25% sulle importazioni canadesi e messicane.

Cosa è successo

“I dazi in realtà sono, ne abbiamo avuto molta esperienza, un atto di guerra, in un certo senso”, ha detto Buffett in un’intervista a CBS News andata in onda domenica.

Quando gli è stato chiesto dell’impatto dei dazi sull’inflazione, il 94enne presidente della Berkshire Hathaway è stato schietto: “Nel tempo, sono una tassa sui beni. Voglio dire, la fatina dei denti non le paga!”. Ha aggiunto che gli economisti dovrebbero sempre chiedersi: “E poi?”.

I mercati sono già stati scossi dai dazi di Trump. Da dicembre, le criptovalute hanno subito un crollo di 1.000 miliardi di dollari, con il Bitcoin (CRYPTO:BTC) che è sceso sotto gli 80.000 dollari, un calo del 28% rispetto al suo massimo storico di gennaio, prima di risalire a 92.217 dollari.

Da quando Trump si è insediato, il Nasdaq 100, ossia l’indice che l’Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ) replica, ha perso il 3,16% a 20.884, mentre l’S&P 500, che è tracciato dall’ETF SPDR S&P 500 (NYSE:SPY), ha registrato un calo dell’1,57% a 5.954.

Perché è importante

Goldman Sachs (NYSE:GS) ha avvertito che i dazi potrebbero ridurre gli utili societari dell’1-2% per ogni aumento tariffario del 5%. La banca d’affari prevede un potenziale calo dell’S&P 500 del 5% nel breve termine, poiché le aziende assorbiranno i costi più elevati o li trasferiranno ai consumatori.

Nonostante le turbolenze del mercato, Buffett rimane ottimista sulle aziende americane. “La maggior parte del denaro che gestisco sarà sempre negli Stati Uniti”, ha dichiarato. Quando gli è stato chiesto perché, ha risposto semplicemente: “È il posto migliore!”.

Sia il Canada che il Messico hanno minacciato misure di ritorsione. Il ministro degli Esteri canadese Mélanie Joly ha annunciato l’intenzione di applicare tariffe di ritorsione su merci americane per un valore fino a 155 miliardi di dollari, mentre la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha confermato che il suo “piano B” di contro-tariffe è pronto.

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