Colabianchi ce l'ha fatta. Meglio ce l'hanno fatta le sorelle Meloni e la loro 'longa manus' nel settore della Cultura, Alessandro (Giuli), hanno imposto a Brugnaro, sindaco di Venezia, l'indicazione di Colabianchi come successore di Ortombina e poi Giuli l'ha nominato. Nonostante che a Venezia, Fenice, non lo volesse nessuno, mentre lo voleva solo Brugnaro che, assecondando l'imposizione della Premier & C... spera di ottenere i fondi per Venezia. che la città non deve mendicare perchè sono necessari per la sua salvaguardia e nessun governo può mercanteggiare, usandoli come arma di ricatto con l'amministrazione cittadina.
Ma due problemi, ancor prima che si insedi possono interrompere od ostacolare la sua permanenza a Venezia fino a fine mandato, cioè per quattro anni.
Innanzitutto le notizie che arrivano da Cagliari di un suo coinvolgimento in una inchiesta, che non sappiamo come andrà a finire. Anche se lui potrà sempre dire, imitando il 'modello Trump' qualche piccolo scompiglio ci può essere sempre; e i suoi padrini politici, fortissimi, tirare in ballo la presunzione di innocenza, qualora fosse condannato, fino al 15° grado di giudizio.
Ma poi c'è un'altra spada di Damocle che potrebbe abbattersi sul suo mandato veneziano, fra due anni, quando avrà a compiere 70 anni e per la legge, che i suoi padrini hanno voluto ( ma solo per mandare via Lissner da Napoli per metterci Fuortes, che poi è finito a Firenze, e per liberare la Scala dallo 'straniero' Meyer - che idiozie!) ma che nulle vieta loro di cambiarla, alla stessa maniera con cui l'hanno imposta con un colpo di mano governativo, per favorire ora Colabianchi - il loro eroe!- e qualche altro loro fedelissimo, in futuro. Non ci meraviglieremmo se lo facessero. Adesso atten diamoci , di conseguenza, lo sbarco a Venezia, di tanti camerati 'in attività' o 'in sonno', specie quelli scarsi - e ve ne sono.
Vogliamo però solo ricordare che una volta, quell'età che avrebbe interrotto, ope legis - idiota! - la permanenza di un sovrintendente nel suo incarico per i quattro anni previsti, venne utilizzata contro di lui. Nel caso di Cristaino Chiarot che al momento in cui il suo mandato al Maggio Fiorentino doveva essere confermato, Nardella e Nastasi, N&N, che avevano altri progetti per Firenze ( Alexander Pereira, finito poi in maniera disonorevole!), opposero il fattore età. Chiarot aveva allora la stessa età di Colabianchi, cioè 67 compiuti. Si disse allora, con grandiosa sapienza, messa ora sotto le scarpe: perchè nominare uno che non può stare fino alla fine del suo mandato? Meglio nominare qualcuno la cui età non osta al compimento del suo mandato di sovrintendente.
Allora perchè, invece. ora , nel caso di Colabianchi, quella sapienza profusa a Firenze viene gettata in laguna a Venezia?
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