domenica 2 marzo 2025

Alberto Moravia. Due canzoni per Laura Betti. Musica di Gino Marinuzzi jr e Marcello Panni

 

Canzoni per Laura Betti

Moravia scrisse anche canzoni, in due casi, gli unici conosciuti. Si trattò della risposta, in certo modo obbligata, ad una richiesta di Laura Betti che Moravia ed altri scrittori (tra i quali Flaiano, Arbasino, Mauri, Parise) e musicisti (Peragallo, Carpi, Gino Marinuzzi jr. de Banfield, Maselli, Negri) amici o conoscenti, non poterono rifiutare, anche perchè la proposta si sposava alla determinazione di alcuni intellettuali dell'epoca di rinnovare la canzone, alzandone i livelli, quantomeno dei testi. Laura Betti, con Filippo Crivelli, aveva voluto uno spettacolo di canzoni, dal titolo Giro a vuoto ( la cui prima edizione/versione è del 1960; ma ebbe diverse altre edizioni/versioni negli anni seguenti, con nuove aggiunte ), una delle quali, Mi butto!  toccò scriverla a Moravia, e musicarla a Gino Marinuzzi jr.

Il testo, 'inzuppato' nella noia di vivere, cantava:


Mi butto!

Automobili, motoscafi

ville al mare e in montagna,

pranzi, cocktails, tè,

viaggi, villeggiature:

a soli vent'anni ho finito

dove gli altri hanno appena incominciato;

così ripeto a mio marito:

Mi annoio, mi butto, mi butto!”.

Ogni finestra mi tenta,

ogni davanzale mi attira:

la vita non è che noia, ma la noia non è vita.

Se solo mio marito

un giorno mi dicesse: “Buttati!”.

Ma lui naturalmente è buono

e non lo dice mai, così

mi annoio da morire e ripeto:

Mi butto, mi butto, mi butto!”.

Crede all'amore mio marito.

Che orrore l'amore, che orrore!

Così se mi parla d'amore, rispondo:

Mi butto!”.

Annoiarsi sarebbe anche il meno

se non mi annoiassi d'annoiarmi.

La noia da sola è già brutta,

ma la noia della noia è peggiore,

quindi è certo che un giorno mi butto!

Mi butto! Mi butto! Mi butto!

La seconda, Santa Seicento  Moravia la scrisse per Potentissima signora, altro spettacolo di Laura Betti, del 1964, con la regia di Mario Missiroli, andato in scena al Teatro Duse di Bologna, il 7 dicembre 1964. Marcello Panni ebbe da Laura Betti l’incarico di musicare Santa Seicento, Se la cavò con una 'rumba'; Ecco il testo:


Santa Seicento

portabagagli

tergicristallo

carburatore

fari abbaglianti

prega per noi.


Dacci il bagno

a Ostia

la scampagnata

ai Castelli

lo struscio

a via Veneto.


Dacci i gelati

al Pincio

la sbornia

fuori porta

l'indigestione

a Monte Mario.


Dacci la donna

per la strada

col bacio

al volante

e l'amore

a cento all'ora.


Chi ti possiede

è rispettato

ammirato

privilegiato

anche se è solo

un impiegato.


Tu sei la vera

rivoluzione

sei il sole

dell'avvenire

dal socialismo

vaticinato.


Santa Seicento

quattro portiere

monocolore

superbenzina

cortemaggiore

decappottabile

prega per noi.

Nessun commento:

Posta un commento