lunedì 3 marzo 2025

Carmen Cicconofri, architetto, abbandona la professione per la musica: direttrice di coro ( da Il Resto del Carlino, di Alessandro Feliziani)

 Carmen Cicconofri con il padre Aldo, docente al Conservatorio (foto Calavita)

Carmen Cicconofri con il padre Aldo, docente al Conservatorio (foto Calavita)

Dottoressa Cicconofri, come debbo chiamarla, architetta o direttrice?

“Ormai sono felicemente impegnata nel campo musicale e in particolare nella musica corale. Dopo aver diretto cori di voci bianche, giovanili e misti tra Marche e Umbria, sono stata docente all’Accademia corale di Urbino e, a Perugia, ho fondato e dirigo i “Coristi a Priori “, che hanno una formazione polifonica e un gruppo di voci bianche. Inoltre, da tre anni a Camerino dirigo il Coro Voices of Italy della Fondazione Bocelli”.

Quindi la laurea in architettura è definitivamente riposta nel cassetto?

“Sì, ma non la rinnego. Proprio per le assonanze che ci sono tra architettura e musica, la laurea mi è oggi molto utile nella progettazione delle attività di un coro e per condurre l’intera “squadra” al risultato. Chi dirige una formazione corale è di fatto un “progettista” e affinché un concerto risulti il migliore possibile c’è sempre una accurata progettazione a monte, oltre ad un lavoro preparatorio che dura mesi. Sempre a Perugia curo la direzione artistica dell’Associazione Musicittà e progetto i programmi musicali dell’Auditorium S. Cecilia, potendo giovarmi della formazione acquisita in due Master post laurea, uno in Management dell’arte e dei beni culturali e l’altro in Europrogettazione”.

Da adolescente come immaginava il suo futuro?

“Con mio padre Aldo docente al Conservatorio e direttore del Corpo Polifonico di Tolentino, dove peraltro io ho cantato da bambina nel gruppo di voci bianche, e mia madre Norma insegnante di musica, nonché corista anche lei, tutti pensavano che sarei diventata una musicista. Io stessa non lo escludevo, poi invece la mia prima scelta è stata diversa”.

Come mai?

“Al liceo classico “Filelfo” la mia materia preferita era Storia dell’arte. Restavo letteralmente incantata ad ascoltare le lezioni della professoressa Carmina Cannas e la decisione di studiare architettura maturò dopo una vacanza a Creta”.

Quindi la laurea e poi il lavoro.

“Mentre ero in partenza per un “progetto Leonardo” a Parigi ricevetti la chiamata per lavorare a Milano. Dopo solo un mese il mio contratto divenne a tempo indeterminato e, conoscendo io lo spagnolo, seguivo la clientela dei paesi ispanici. Grazie a quel lavoro, però, ho potuto anche scoprire me stessa e ciò che era rimasto nascosto nel mio animo: l’amore per la musica. Così un giorno decisi di licenziarmi, per conseguire al Conservatorio “Rossini” di Pesaro il diploma accademico in direzione di coro”.

Quando è salita per la prima volta sul podio?

“La prima volta in assoluto quando non ero ancora diplomata. Fu a Pievebovigliana in occasione di un “Masterclass”. La prima vera esperienza è stata la direzione della Corale Uteam di San Severino”.

Determinazione, talento, tecnica, cosa conta di più in un direttore?

“Tutto, ma la determinazione è fondamentale per portare a compimento un programma. Ad un direttore di coro è richiesta anche la capacità di saper motivare e tenere unito un gruppo eterogeneo di persone, che nella maggior parte dei casi cantano solo per diletto”.

“Canta che ti passa” è un modo di dire. Quanto c’è di vero?

“Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che cantare in gruppo fa bene alla respirazione, al cuore e alla postura, ma soprattutto favorisce la socialità”.

Spesso la musica corale viene associata alla sola musica antica, medievale e rinascimentale.

“È sbagliato. Molte corali eseguono musica contemporanea. Io stessa a dicembre ho diretto al Vaccaj di Tolentino la versione per coro del musical West Side Story, una coproduzione tra la mia corale di Perugia e quella diretta da mio padre a Tolentino, in cui è stato coinvolto anche il locale liceo coreutico. Due anni fa, inoltre, portai in tournée i Coristi a Priori con “The Beatles Medley””.

Prossimi impegni?

“In primavera in Francia per un gemellaggio tra gruppi corali ad Aix en Provence”.

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