giovedì 13 ottobre 2022

Il titolare del Dicastero della cultura è l'ultimo pensiero della Meloni ed anche di molti altri . E, infatti, quasi certamente, verrà dato all'ultimo dei candidati ministri che non si è potuto premiare altrimenti

 L'altro ieri in uno dei salotti tv della mattina Fabrizio Roncone del Corriere della Sera, sottolineava che del futuro Ministro della Cultura non fa parola nessuno. Nei fatti, nonostante  siamo in Italia, la destra non ha nessuna convinzione dell'importanza della cultura per ragioni sociali, ma anche perchè  in Italia rappresenta una bella fetta del Pil nazionale. L'ha dimostrato,  quest'estate, il ritorno in massa dei turisti, certificato con soddisfazione anche da molti addetti del settore.

 Franceschini, ministro della Cultura per tanti governi del recente passato, ha ricordato come Obama, al tempo della  sua presidenza USA, gli avesse manifestato la sua  sincera invidia per un ministero come il suo in un Paese come l'Italia: il più importante ministero del Paese più bello al mondo.

 Ma questo non ha ancora fatto presa nella destra che, a giudicare, dalle prime mosse, ritiene che  la gestione del Ministero della Cultura, consista principalmente nel piazzare, dove possibile, uomini o donne 'qualunque' purchè di stretta osservanza e fedeltà.

Diverso il discorso che la Destra, ancor prima di andare al Governo, fa sulla tv,  non  identificata nella sua funzione culturale, bensì in quella dell'informazione. E, infatti, già si sta disegnando la nuova planimetria tv, targata Meloni, dell'informazione  e dello spettacolo. Che vuol dire, tradotto in parole povere, occasioni molte per piazzare teorici, artisti, ed anche soubrettes... tutte cose note, così fan tutti - si rifletterà - e così farà anche la Meloni.

 Dunque tutto è perso, nessuna speranza che qualcosa cambi? Le speranze sono pochissime se dobbiamo giudicare da qualche mossa arrivata ancor prima di vincere le elezioni. Meloni  ha messo la direttrice  Beatrice Venezi - figura di secondissimo piano nella sua professione - a dirigere un importante festival siciliano ( Taormina Arte), dopo il suo endorsement pubblico e ripetuto per la leader di Fratelli d'Italia.

 E, infatti, il timore è proprio questo e cioè che non  avendo la destra e la Meloni con tutto il suo partito e l'intero schieramento, molta dimestichezza con il mondo della cultura più affine alla sinistra - questo dice la storia del nostro paese - c'è da temere che mezze figure saranno messe in posti di responsabilità, in un gioco all'arrembaggio  senza nessuna logica. E si sa,  come dice il proverbio, che "quando la m... sale in scranno puzza o fa danno' . Appunto.


Nessun commento:

Posta un commento