«La carta è qualcosa che resta. E noi abbiamo scelto di costruire qualcosa che resti, che diventerà feticcio, che entrerà a far parte di una collezione». Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia presenta l’iniziativa editoriale di cui si è fatto promotore sin dall’inizio del suo mandato: la rinascita della storica rivista edita dalla Biennale di Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro e Moda, dopo 53 anni dalla sua ultima pubblicazione.
Diluvi prossimi venturi
Il numero 1/24 intitolato “Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods”, e l’intero progetto (che si innesta nell’attività dell’Archivio Storico della Biennale), sono stati illustrati a Venezia, alla Biblioteca della Biennale (Giardini), dal Presidente insieme con la responsabile dell’Archivio Debora Rossi. E dal ministro Giuli che ha posto l’accento sul «dovere di sostenere il lavoro culturale e il lavoro artistico. Quando si prende in mano una rivista bisogna annusarla, toccarla e ricordarsi che è fatta di acqua. Dopo tanti decenni comincia oggi una grande storia». «Un ministro della Cultura», ha aggiunto, «arriva qui e trova in Venezia un’unica realtà talmente alta, elevata oltre le sterili sciocche polemiche del giorno dopo giorno».
L'urgenza idrica
Oltre agli interventi istituzionali, la lectio magistralis di Aziza Chaouni, docente di Architettura all’Università di Toronto, tra gli architetti invitati alla Biennale Architettura 2023, specializzata nella progettazione di tecnologie sostenibili per climi aridi: «Tra scarsità o abbondanza distruttiva, sono 17 i Paesi che stanno vivendo urgenze idriche», ha spiegato. Suo il contributo dal titolo “Designing for an Arid Future” presente tra le pagine nel numero 1, tutto dedicato al tema dell’acqua.
L'Archivio Storico
La rivista della Biennale (che smise di esistere nel 1971 dopo 56 numeri pubblicati), concepita e realizzata in edizione cartacea (la direzione è affidata al giornalista Luigi Mascheroni), è dotata di un apparato iconografico che attinge in buona parte dall'Archivio Storico della Biennale e da ricerche fotografiche nazionali e internazionali. Avrà cadenza trimestrale, con trattazione monografica per ogni numero, e farà dialogare le discipline proprie della Biennale - arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema - ma anche scienze e letteratura. Rifacendosi alla lectio magistralis tenuta per l’occasione dall’architetta marocchina Aziza Chaouni, specializzata nella progettazione di tecnologie sostenibili per climi aridi, Giuli ha aggiunto che «la Biennale è dimostrazione di come ci si può reidratare dal punto di vista della cultura, attraverso attività artistica di cultura, architettura, musica, moda, con la riscoperta di un archivio fatto di acqua trasformata in carta».
Master & Commander
Tra memoria, viaggi, approfondimenti, testimonianze da Paesi che vivono la siccità come emergenza (Peter Weir, Leone d’oro alla carriera che racconta i segreti di filmare nell’Oceano “Master & Commander ” e Giovanni Lindo Ferretti racconta le sue esperienze personali tra fiumi e ruscelli), sono stati chiamati a dare un contributo scientifico o artistico Manal AlDowayan, Engin Akyurek, Carlo Barbante, Davide Brullo, Carolyn Carlson, Aziza Chaouni, Giulia Foscari, Chiara Ianeselli, John Kinsella, Piersandro Pallavicini, Francesco Palmieri, Gilda Palusci, Orhan Pamuk, Mariagrazia Pontorno, Elena Pettinelli, Andrea Rinaldo, Emanuele Rosa, Stenio Solinas, José Tolentino de Mendonça, Lorenzo Toso, Luciano Violante, Kongjian Yu.
Debora Rossi
La copertina è illustrata con un’immagine fotografica di Yuri Ancarani realizzata durante le riprese del film Atlantide. Il volume è illustrato con le fotografie provenienti dall’Archivio della Biennale e con le fotografie di Chiara Arturo, Alessandro Cinque, Antonio Martinelli, Paolo Pellegrin, Italo Rondinella, Paolo Verzone, Federico Vespignani, Francesco Zizola. «Con interventi improntati sulla ricerca e sulla sperimentazione, guardando al presente, per immaginare il futuro», ha concluso la direttrice editoriale Debora Rossi.
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