Meloni ha voluto cambiare le denominazioni dei ministeri, a cominciare da quello dell'Istruzione ( che per Lei si è fermata alle superiori, come anche per Mollicone ; mentre, per Lollobrigida, l'ex cognato è andato avanti fino all'università, ma alle università online, a distanza, perchè forse in quelle normali...) che si chiama per decreto della Giorgia nazionale: 'Ministero dell'Istruzione e del Merito'.
Se non si fosse fermata alle denominazioni ma avesse proseguito fino alla pratica, avrebbe meritato l'applauso di un paese che sembra credere alla destra e la vota generosamente. Invece si è fermata alle denominazioni, le son bastate quelle. Nella pratica il merito non conta un c... conta la fedeltà alla capa.
L'ultimo episodio, illustrato nella puntata di Report dell'altro ieri, riguardante la mostra sul Futurismo lo esemplifica meglio di ogni altor discorso.
Sangiuliano vuole assolutamente fare una mostra sul Futurismo, del quale la destra si attribuisce della primogenitura ideologica. Falso, ma va bene lo stesso, lasciamoglielo credere, se non altro perchè Giuli, il ministro, ha una maschera... marinettiana.
Legge l'allora ministro Sangennaro, di nome Giuliano) su Il Tempo - diretto da Tommaso Cerno che se fosse vero che chi cambia idea è intelligente, Cerno per le numerose giravolte ideali (leggi: di casacca, alla ricerca di quella più comoda al momento) supererebbe per genialità ed intelligenza anche Leonardo e Michelangelo - a firma Simongini, critico d'arte, la recensione di un libro su Boccioni scritto dal critico Dambruoso. E subito, non sapendo e forse neanche capendo nulla del Futurismo (come del resto non ne sanno nulla nè Giorgia, e sua sorella - Lollobridigida neanche a parlarne - ma neppure Mollicone ed evidentemente neanche Sangiuliano) e lo coopta come co-curatore della mostra sul Futurismo, la cui cura era stata affidata a Simongini.
Gli studiosi del Futurismo in Italia sono ben noti, ma ad essi non si rivolgerà mai, perchè sulla loro fedeltà, al cospetto di Giorgia ed Arianna, non potrebbe mettere la mano sul fuoco, da non confondere con quello della Fiamma che tengono viva, e perciò gli basta una recensione sul giornale del genio - ma più sregolatezza intellettuale - Cerno per cooptare.
Quando poi si accorge, lui o Giuli, che della sua fedeltà non possono essere garanti assicurano a Giorgia & Arianna che troncheranno il rapporto, mai messo nero su bianco dopo oltre un anno di lavoro al progetto della mostra, prima con Dambruoso e poi Simongini il quale giura, spergiuro, che mai nessuna pressione aveva ricevuto nè dalla politica, né a favore degli amici della politica (per il gallerista Russo).
E' evidente che questi signori - chiamiamoli così - hanno pur vinto le elezioni, ma analfabeti restano e per non diffondere la notizia, per ogni incarico vanno a pescare nella palude dei fedelissimi, che per il silenzio sull'argomento hanno prestato fedeltà totale. E questo questo, quasi esclusivamente per questo, vengono premiati
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