mercoledì 9 aprile 2025

Roberto De Simone: Riccardo Muti accusa Napoli ( da Il Roma quotidiano)

 È con profondo affetto e indignazione che Riccardo Muti, celebre direttore d'orchestra, esprime il suo dolore per la scomparsa di Roberto De Simone, un’intelligenza brillante e un amico intimo. Le sue parole, pubblicate sul quotidiano "Il Mattino", risuonano come un inno alla memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita a Napoli e alla sua cultura, ma che, secondo Muti, ha ricevuto in cambio solo ingratitudine.

«Affranto e arrabbiato» è come si definisce Muti, nel suo tributo a De Simone, descrivendolo come un «napoletano europeo» che ha saputo intrecciare le radici colte e popolari della cultura partenopea. Con la sua morte, avvenuta in un silenzio assordante, la cultura di Napoli subisce un duro colpo, proprio in un momento in cui la città celebra i 2500 anni di storia. «Ora si verseranno lacrime di coccodrillo», afferma Muti, auspicando che venga finalmente riconosciuto il valore del grande maestro con una strada o una piazza a lui dedicata.

Roberto De Simone non era solo un compositore e regista, ma un pioniere della riscoperta della tradizione musicale napoletana. Ricordando i numerosi palcoscenici internazionali in cui hanno lavorato insieme, Muti sottolinea la memorabilità di produzioni come “Così fan tutte” a Vienna e il “Don Giovanni” di Mozart, dove l’opera buffa napoletana si fondeva con il genio di Mozart. Muti ricorda anche il loro incontro giovanile al Conservatorio di San Pietro a Majella, dove la loro intesa artistica ha preso forma.

Ma il tributo di Muti non è solo un elogio alla carriera di De Simone; è anche un’accusa a Napoli. «Non gli ha mai concesso riconoscimenti», denuncia Muti, lamentando che la città non gli ha mai dato il teatro per realizzare la scuola vocale che sognava. De Simone, con il suo spirito libero e il coraggio di esprimere le sue opinioni, è diventato un «profeta non amato in patria», nonostante il suo notevole contributo al Teatro di San Carlo e alla salvaguardia del patrimonio musicale napoletano.

La sua opera “Gatta Cenerentola” è un perfetto esempio del legame tra la tradizione popolare e l’innovazione, un’opera che è al contempo antica e rivoluzionaria. Muti esprime la speranza che il lascito di De Simone non venga dimenticato e che si continui a valorizzare la grandezza della cultura napoletana, che un tempo era in competizione con le capitali europee come Londra e Parigi.

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