mercoledì 9 aprile 2025

Putin per arruolare nuovi soldati ordina rastrellamenti nelle palestre dei grandi centri russi ( da Il messaggero)

 

Russia, Putin ordina rastrellamenti nelle palestre alla ricerca di nuove reclute. Ecco come Mosca arruola i suoi soldati© Redazione

Le autorità russe hanno avviato una serie di rastrellamenti nelle palestre di MoscaSan PietroburgoIrkutsk ed Ekaterinburg, in un tentativo di ottenere nuove reclute per la leva di primavera imposta dal presidente Vladimir Putin. Con un decreto che prevede l’arruolamento di 160.000 soldati, il regime ha lanciato una nuova offensiva per rafforzare le sue fila, trasformando le palestre in teatri di selezione forzata per i soldati. 

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Le operazioni di rastrellamento

Nel mese di marzo, le forze di polizia russe hanno iniziato a effettuare rastrellamenti nelle palestre delle principali città russe. Queste operazioni sono avvenute diverse volte, con incursioni che hanno coinvolto strutture sportive in Mosca, San Pietroburgo, Irkutsk ed Ekaterinburg. A febbraio, prima che il decreto fosse firmato, le forze di sicurezza avevano già eseguito raid in luoghi come una palestra di arti marziali a Krasnodar, con agenti che indossavano maschere per coprire i loro volti.

Criteri di selezione: età e nazionalità

Come spiegato dall’attivista per i diritti umani Valentina Chupik, le forze dell’ordine iniziano separando rapidamente i russi dai non russi. I cittadini russi vengono immediatamente scortati verso gli uffici di reclutamento, mentre i non russi sono spesso accusati di reati minori, come vandalismo o violazioni delle leggi sull’immigrazione, e deportati se rifiutano di accettare la leva.

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Le principali modalità di selezione sono basate sull’età e sulla nazionalità, con gli agenti che chiedono i documenti a tutti i presenti per determinare se sono idonei al reclutamento.

Rastrellamenti a Mosca e San Pietroburgo

Uno degli episodi più recenti ha avuto luogo il 30 marzo, quando una palestra del circuito Spirit Fitness nella regione di Mosca è stata presa di mira. Pochi giorni dopo, un’altra sala della stessa catena è stata rastrellata. Alle donne è stato permesso di andarsene, mentre gli uomini sono stati costretti a rimanere e separati in base alla nazionalità o all'etnia percepita. «Alle persone fermate sono stati chiesti i documenti», ha spiegato una testimone, che ha raccontato che l’interesse principale degli agenti era l’età, oltre che la nazionalità, per determinare se le persone fermate fossero idonee al reclutamento.

I racconti di chi ha vissuto l'incursione

Un uomo che si trovava in una palestra a Mosca ha raccontato: «Ero sul tapis roulant e guardavo una serie. All’improvviso qualcuno mi ha toccato la spalla. Sono sceso dal tapis roulant e ho visto tutti a terra, con la faccia rivolta al pavimento». Un altro testimone ha aggiunto: «Per noi non è stato difficile. Non ci hanno costretto a stenderci per terra. Ma hanno chiesto a tutti i documenti. Alcuni sono stati portati via».

Anastasia, una residente fuori Mosca, ha raccontato il caso di suo marito: «Avevano già cercato di reclutare mio marito due anni fa, in modo illecito. Ora lo hanno di nuovo trascinato a un centro di reclutamento. Sono corsa con i documenti ma non lo hanno lasciato andare fino all’arrivo dell’avvocato. Gli hanno detto che doveva ripresentarsi il cinque ma lui non ci è andato. Ha preso le ferie per evitare di essere fermato mentre si reca al lavoro».

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